Si è conclusa con l’impegno a ritrovarsi lungo i sentieri che conducono a Gesù la visita pastorale che il vescovo ha compiuto alle parrocchie di Santa Maria La Nova e San Nicola a Chiaramonte Gulfi. È stata una settimana intensa che ha contribuito a rivitalizzare le due realtà parrocchiali ma anche a spargere semi di Vangelo in tutta la comunità. E non è ancora finita perché il vescovo tornerà presto a Chiaramonte per compiere la visita pastorale alla parrocchia Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e già tra i fedeli di Roccazzo e delle altre contrade di quest’altra parrocchia di Chiaramonte Gufi ferve l’attesa per questo appuntamento che coinvolgerà anche la parrocchia Maria Santissima del Rosario di Pedalino (11-18 febbraio).
Il vescovo nei prossimi giorni invierà una lettera con alcuni suoi indirizzi e suggerimenti alle comunità di Santa Maria La Nova e San Nicola. Per tutti, intanto, vale l’invito formulato sia nell’assemblea parrocchiale che durante l’omelia della celebrazione finale a mettere a disposizione talenti e carismi per assumere in prima persona la responsabilità di annunciare il Vangelo. «La parrocchia – ha sottolineato il vescovo – è nostra, non del parroco, perché noi siamo le pietre vive. È giusto mettersi in gioco. Collaboriamo con il parroco, perché siamo noi che dobbiamo agire, che abbiamo i carismi, quindi dobbiamo sfruttarli e ricondurli all’unità. Tutto converge sempre verso il centro, cioè Gesù Cristo. Il cammino di Chiesa, dunque, deve essere unitario: esso vale per una parrocchia, per più parrocchie, per una diocesi. Scommettiamoci: sono i ministeri laicali – ha ricordato ancora monsignor La Placa – che, come nel caso del lettorato e dell’accolitato, aiutano a far crescere la comunità. E questo anche le donne possono farlo. Sentiamoci tutti coinvolti, uomini e donne. Sarei felice – sono sempre parole di monsignor La Placa – se la gente si dimenticasse del vescovo e restasse nel loro cuore la presenza del Signore. È il Signore il protagonista principale della visita pastorale e di tutta la realtà parrocchiale».
Parole dette con il cuore che hanno seguito gesti, incontri, riti e celebrazioni con i quali l’intera comunità si è stretta attorno al vescovo. Monsignor La Placa ha avuto conferma della grande devozione verso Maria Santissima di Gulfi, ha potuto rendersi conto di presenza della magnificenza di tanti luoghi di culto ma ha soprattutto spezzato il pane della Parola di Dio in tutti i suoi incontri che si sono conclusi con una benedizione e una preghiera. Il vescovo ha ringraziato tutte le realtà ecclesiali e i laici per la presenza, l’esempio, la disponibilità che «spendono concretamente e generosamente per questa bella comunità». E ha voluto anche ricordare come «Chiaramonte deve ritenersi davvero fortunata. C’è un monastero di suore carmelitane che è davvero prezioso; c’è il monastero delle monache benedettine (Suore degli Angeli); c’è la fraternità francescana. Sono il “sistema antisismico” della nostra Diocesi che ci ripara e ci protegge con la preghiera. Sono loro che sostengono tutta la comunità».
Proprio nella giornata conclusiva, il vescovo, prima di un incontro con i proprietari e i dipendenti del ristorante Majore, di un incontro con le confraternite, e di un pranzo in parrocchia con alcuni laici della comunità, aveva fatto visita alle suore e alla comunità secolare carmelitana nella chiesa del Carmelo di Chiaramonte Gulfi.
A nome delle due comunità visitate è stato il parroco, don Graziano Martorana, a ringraziare il vescovo per le parole e l’attenzione mostrata durante tutta la settimana. «Durante la messa conclusiva – ha detto al termine – la chiesa era stracolma, piena solo come in occasione della festa della Madonna di Gulfi. Questa visita pastorale ci lascia, oltre ai sentimenti di vicinanza del vescovo, anche una maggiore consapevolezza nello scommettere sui talenti e sui carismi di ognuno. Il vescovo ci ha aiutato a sentirci di più Chiesa. Per le nostre parrocchie è stato davvero un momento che a tratti è stato anche entusiasmante, come ha confermato la crescente partecipazione della gente a tutti i momenti».