Il Movimento 5 Stelle Vittoria ha preso la sua decisione: NO alla mozione di sfiducia al Sindaco di Vittoria.
La seduta del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la sfiducia al sindaco di Vittoria è prevista per questa sera e c’era tanta attesa per la decisione dei 5 stelle che, come vi avevamo anticipato, non aveva presentato la mozione e aveva fatto sapere di voler comunicare in seguito la sua scelta. Qui il nostro articolo precedente Vittoria: l’opposizione presenta la Mozione di sfiducia al Sindaco
Ora i pentastellati hanno diffuso una lunga nota che riporta le dichiarazioni della coordinatrice Rosanna Fidone e del vice coordinatore Piero Gurrieri.
La decisione, spiega Fidone, è stata assunta martedì sera dall’Assemblea del MoVimento, al termine di una riflessione di straordinaria intensità. “Nel m5s, ormai lo sapete- scrive- non c’è nessuno che decide in nome e per conto di altri. Non ci sono leader, e non ci sono gerarchie, ma solo persone che, in maniera temporanea e a rotazione, si mettono al servizio degli altri”.
“Abbiamo deciso di votare No alla sfiducia- spiega- e, rispondendo alle accuse che ci sono state rivolte durante questo lungo periodo, dico che non è stato per indecisione od ignavia, per atteggiamenti compiacenti nei confronti dell’Amministrazione e del Sindaco; abbiamo portato avanti questo percorso per una questione di coscienza, perché crediamo che in politica, prima di creare lo scontro a prescindere, bisogna cercare il dialogo, per il bene della Comunità. Diciamo quindi chiaramente che resteremo all’opposizione, come siamo stati sin dall’inizio per mandato degli elettori e che mai accetteremo assessorati o altre cariche o scambi di favori”.
“La prima e fondamentale ragione della nostra decisione- ha aggiunto Gurrieri- è il rispetto che portiamo ai Cittadini, alla loro espressione di voto. Il voto dei Cittadini è l’espressione più alta della sovranità popolare, e il m5s, fin dalla sua nascita, ha riconosciuto ai Cittadini elettori un ruolo di assoluta centralità nell’orientare le scelte delle proprie Città. Per ciò che riguarda la Città di Vittoria, al turno di ballottaggio del 24 e 25 ottobre 2021, oltre la metà degli elettori che sono tornati alle urne si sono espressi in modo inequivocabile, eleggendo Sindaco con 14.261 preferenze il prof. Francesco Aiello, senza alcun apparentamento con altre liste. Rispettare la volontà popolare è quindi un dovere civico, e lo è a prescindere dal fatto che il m5s, in quella campagna elettorale, abbia proposto agli elettori un altro Candidato, nella mia persona, e un altro, e alternativo, programma elettorale, premiato dagli elettori con quasi un voto su cinque. Ed è un dovere civico a prescindere dal nostro giudizio negativo, sotto molteplici profili, rispetto all’agire amministrativo del Sindaco in carica e della sua squadra, che fedelmente al mandato datoci dagli elettori, ci ha indotti ad intestarci coerentemente un ruolo di opposizione, pur se costruttiva e mai ostruzionistica. Siamo contrari a questa mozione di sfiducia perchè ribaltare tramite un voto consiliare la libera determinazione dei Cittadini elettori equivarrebbe a umiliarli, riducendoli a schiavi di scelte decise da un piccolo gruppo di consiglieri eletti. Ci è stato detto che è stato il legislatore a prevedere la sfiducia al Sindaco, ma noi rileviamo che tra i presentatori di questa mozione di sfiducia, oltre ai Consiglieri eletti in liste alternative a quelle del Sindaco in carica, ben 4 sono invece stati eletti in liste a sostegno di questo Sindaco e del programma presentato agli elettori, ed alcuni tra loro non sarebbero neppure presenti in Consiglio Comunale se non avessero beneficiato del premio di maggioranza ottenuto direttamente dal Sindaco. Senza questi 4 Consiglieri, che hanno abbandonato la Coalizione nelle cui liste erano stati eletti per passare ad altri raggruppamenti politici, nessuna mozione di sfiducia avrebbe potuto essere presentata, e tanto meno, lo sappiamo bene, avere una sola possibilità di essere approvata. Ed è allora anche per questo che noi del m5s diciamo di no. Perchè avallare una mozione in queste condizioni significherebbe dire che è lecito, mentre lecito non può essere e non è, sovvertire la volontà popolare e la libera e democratica espressione di voto dei Cittadini semplicemente con il cambio di casacca, e nei casi peggiori con il trasformismo politico, di pochi eletti”.
“Questa Città- ha scritto ancora Gurrieri- ha dovuto subirlo per quasi tre anni, a causa dello scioglimento degli organi eletti per condizionamento mafioso (scioglimento che non ha trovato alcuna smentita nei pronunciamenti della magistratura) e che ha esposto la nostra comunità ad un gravissimo pregiudizio, e non solo di immagine. Certo, in presenza di eccezionali, o almeno gravissime, ragioni, un commissariamento potrebbe anche apparire il male minore, o l’extrema ratio. Tuttavia, anche sotto questo profilo, dalla genesi di questa mozione di sfiducia, e dalle stesse motivazioni che sorreggono e motivano l’atto, non si ravvedono circostanze idonee a determinare, quale conseguenza dell’accoglimento della mozione di sfiducia, la decadenza degli organi eletti, e a paralizzare per mesi e mesi l’ente, peraltro in un momento storico delicatissimo che porta con sé il rischio concreto della perdita di risorse ed opportunità di cui il nostro comune ha bisogno per andare avanti, e quello sempre presente, di un dissesto finanziario di cui le principali vittime sarebbero, in ultima analisi, non i politici ma i cittadini. Queste le principali motivazioni del nostro no alla sfiducia”.
“In politica, cosi come nella vita- ha commentato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alfredo Vinciguerra- ognuno è libero di fare le scelte che ritiene più opportune. Però poi, coerentemente, deve essere pronto ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte ed accettare le conseguenze che esse comportano per la comunità. Parlando chiaramente, senza capriole concettuali. Questa è la linea di demarcazione che divide le persone serie da quelle poco affidabili. Domani tracceremo nitidamente questo confine ideale, cosicché la Città sappia”.