Vittoria, discarica: assolto ex sindaco Nicosia, assessori e dirigenti

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Assolti per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. Con questa formula il giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti, ha assolto in primo grado di giudizio l’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, in carica dal 2006 al 2016, tre ex assessori con delega ai settori Ecologia ed Ambiente, Filippo Cavallo, Vincenzo Cilia, Paolo Nicastro e i dirigenti Angelo Piccione e Salvatore Troia (che ha svolto anche il ruolo di direttore generale dell’Ente di Palazzo Iacono), Roberto Cosentino e Cristina Prinzivalli. Tutti si erano alternati nei loro ruoli tra il 2010 e dal 2017.

In particolare, gli otto imputati sono stati assolti per la gestione operativa della discarica di Pozzo Bollente e per la fase ‘post mortem’ della discarica stessa per non avere commesso il fatto; per lo sversamento dei liquami nelle aree limitrofe perché il fatto non sussiste.

“Il Tribunale Penale di Ragusa- ha scritto sul suo profilo Facebook l’ex sindaco di Vittoria- assolve il comune di Vittoria da qualunque responsabilità per la gestione della discarica ed individua in altri enti e soggetti i responsabili del danno ambientale di Pozzo Bollente. È questa la sintesi e la traduzione della sentenza che con la formula assolutoria più ampia ha posto fine all’ ultima vicenda persecutoria nei miei confronti e di quegli altri amministratori e funzionari che con me avevano condiviso la battaglia per fare risanare la discarica e per denunciare le irregolarità della sua gestione”.
“Ennesima vittoria giudiziaria personale- ha scritto ancora (per la quale ringrazio ancora una volta l’ ottimo avvocato ed amico Maurizio Catalano), ma anche e soprattutto della città, che ora dovrebbe richiedere il risarcimento dei danni ambientali ai tecnici che non hanno saputo gestire la discarica“.
Difesi dagli avvocati Maurizio Catalano, Anna Iachella, Vittorio Cassì, Carlo Pietrarossi, Alessandra Simonelli, Giuseppe Seminara e Santino Garufi, gli otto erano finiti a processo con l’accusa (ognuno per il proprio ruolo) di non avere adottato misure di prevenzione e procedure di monitoraggio, controllo e messa in sicurezza della discarica di Pozzo Bollente a Vittoria sia durante la gestione operativa dell’impianto, sia nella fase di chiusura dell’impianto. Nel secondo capo di imputazione, invece,  veniva contestato l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee delle aree circostanti la discarica.
Anche la pubblica accusa rappresentata in aula da Veronica Di Grandi, aveva chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati.
Si attende il deposito delle motivazioni che dovrebbe avvenire entro 15 giorni