A Modica è lotta aperta ai cosiddetti “fracassoni”, ovvero i giovani che in sella a ciclomotori non conformi alla legge, quindi rumorosi, disturbano la quiete pubblica e mettono in pericolo, con il loro stile di guida, l’incolumità pubblica.
La Polizia Locale infatti ha concentrato l’attenzione su queste situazioni ed ha individuato uno dei principali responsabili utilizzando anche le telecamere di video-sorveglianza in dotazione al Comando. Si tratta di un giovane, di 20 anni, che circolava in sella ad uno scooter “elaborato”, con targhino manomesso per non consentirne la lettura, e che era solito attraversare, a qualsiasi ora, le principali arterie cittadine in “impennata” (ovvero su una ruota sola).
Uno di questi episodi si è registrato in Corso San Giorgio in occasione, tra l’altro, dell’uscita dal Duomo di turisti e invitati ad un evento appena celebrato. Individuato il proprietario del mezzo, si trattava una donna, la pattuglia si è portata a casa di quest’ultima consapevole che il conducente fosse certamente il figlio.
La risposta dei genitori è stata infatti che il figlio era in giro col ciclomotore. Il veicolo, ai controlli sui terminali, risultava, peraltro, senza revisione e sospeso dalla circolazione dal 2021 (proprio dalla Polizia Locale) oltre che sprovvisto di copertura assicurativa.
Convocati in ufficio la proprietaria ed il giovane, questi si sono presentati con lo scooter palesemente in regola dal punto di vista tecnico, revisionato e assicurato. Procedure che ovviamente, secondo gli agenti, sono state effettuate subito dopo l’avviso di convocazione.
A questo punto il mezzo è stato sequestrato e la proprietaria sanzionata per circa 3000 euro. La parte peggiore, per la quale la Polizia Locale sta valutando se informare l’Autorità Giudiziaria, è stato l’atteggiamento accusatorio che i genitori hanno avuto nei confronti degli agenti al momento delle contestazioni.