Il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, ha annunciato la convocazione di una seduta straordinaria della Giunta per il prossimo 22 settembre, a mezzanotte, in Piazza del Popolo. Il primo cittadino vuole rispondere, così, a quello che definisce “l’attacco dello spaccio di droghe alla città”.
Secondo quanto raccontato dal primo cittadino, sabato sera alcuni giovinastri sarebbero arrivati nella pizza principale di Vittoria e avrebbero fatto esplodere dei fuochi d’artificio.
“L’idea che la città debba tacere e soggiacere alle loro scorrerie- aggiunge il primo cittadino- è inaccettabile. Nessuno deve sottovalutare questi fatti. La quiete e la sicurezza dei cittadini è messa in discussione. A Vittoria non può essere la mafia dello spaccio a dettare le regole della convivenza”.
“Bande miste di spacciatori- aggiunge- hanno fatto scappare tutti e insediato la bandiera criminale sotto il Monumento ai Caduti. Noi non ci stiamo”.
Aiello, quindi, annuncia la convocazione della giunta per giorno 22 “per affermare- scrive- il diritto dei cittadini alla tranquillità e alla sicurezza. Cittadini- aggiunge- dobbiamo respingere questo attacco alla città’. Il silenzio di tanta ‘politicazza’ in questo caso è omertà, se non addirittura spalleggiamento. La mafia dello spaccio e della vendita clandestina di fuochi non prevarrà”.
Secondo molti, però, più che mafia dello spaccio si tratterebbe di maleducazione e inciviltà. Anche a Vittoria, infatti, da qualche anno c’è la moda (fra i ragazzini) di festeggiare l’arrivo dei 18 anni con la “stappata”: ci si riunisce in un luogo pubblico, solitamente Piazza Sei Martiri, e mezzanotte si stappa una bottiglia di spumante con gli amici. Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, si fanno esplodere dei fuochi d’artificio. Di recente la moda si è allargata anche a tutti gli altri compleanni festeggiati. I fuochi d’artificio che si sentono ogni sera a mezzanotte, praticamente in tutti i quartieri della città, trarrebbero origine da questa moda.
Secondo il sindaco, però, dietro c’è molto altro, ovvero l’usanza della criminalità di annunciare in questo modo l’arrivo di un nuovo carico di droga.
