Un tumore cerebrale è stato asportato a una paziente della Neurochirurgia dell’Ospedale Cannizzaro che per tutta la durata dell’intervento è rimasta sveglia. Si tratta di una nuovissima tecnica applicabile nei casi in cui la lesione interessa aree coinvolte nelle funzioni del linguaggio, introdotta grazie alla collaborazione fra le équipe neurochirurgica (dott. Salvatore Cicero, direttore, e dott. Saverio Fagone) e anestesiologica (dott. Savino Borraccino, direttore, e dott. Walter Tagnese).
Se solitamente l’asportazione di un tumore cerebrale viene eseguita in anestesia generale e con paziente intubato e ventilato, questa tecnica denominata “monitored anestesia care” non prevede che il paziente sia addormentato in alcun momento della procedura. Sotto questo profilo, è ancora più avanzata rispetto alla tecnica chiamata “asleep-awake-asleep”, nella quale il paziente viene comunque sottoposto ad anestesia generale e a ventilazione meccanica nella prima fase dell’intervento chirurgico, per essere svegliato nella seconda fase, in modo che possa interagire con l’équipe operatoria e contribuire a individuare le aree cerebrali critiche per una resezione tumorale sicura (nella terza fase il paziente viene nuovamente addormentato).
La “monitored anestesia care” consiste nell’eseguire tutto l’intervento con paziente sveglio, cosiddetta “sedazione cosciente”, e in respiro spontaneo, grazie all’utilizzo di una tecnica anestesiologica che permette di avere un paziente che può interagire con l’equipe operatoria per tutta la durata dell’intervento in assenza di dolore.
“Questa tecnica chirurgica – spiegano il dott. Salvatore Cicero e il dott. Savino Borraccino, direttori rispettivamente di Neurochirurgia e di Anestesia e Rianimazione – unisce i vantaggi della tecnica “asleep-awake-asleep” alla possibilità di eliminare i disagi e i rischi di una anestesia generale e di una intubazione, specie in paziente con patologie concomitanti che aumentano il rischio di una anestesia generale. Inoltre, il postoperatorio è notevolmente migliorato in termini di comfort del paziente e di timing: la paziente, affetta da un “glioma”, tumore cerebrale temporale sinistro, area che interviene in vari aspetti della funzione del linguaggio, è stata dimessa a 48 ore dall’intervento, in buone condizioni di salute”.
“La collaborazione tra professionisti di due strutture di eccellenza dell’Azienda Cannizzaro e il concorso di elementi innovativi di tipo farmacologico e tecnologico permette ora di affrontare in modo più efficace e sicuro una delle patologie neurochirurgiche più complesse in assoluto”, afferma il dott. Salvatore Giuffrida, Commissario Straordinario. All’Ospedale Cannizzaro, l’intervento in “monitored anestesia care” è stato infatti associato all’utilizzo di un microscopio operatorio con fluorescenza (che permette la colorazione del tumore in corso di intervento per una resezione più accurata e complet)a, neuronavigazione (che permette la localizzazione esatta del tumore) e monitoraggio elettrofisiologico (che permette di mappare le aree cerebrali in relazione alla funzione che svolgono).