Autotrasporto, Piccitto (Ami): “Si rischia l’implosione”

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Immagine di repertorio

Il sistema del trasporto su gomme rischia di implodere.  A lanciare l’allarme è il presidente dell’Ami, Marco Piccitto, che negli ultimi mesi ha vissuto in maniera diretta l’esperienza lavorativa nell’importante settore strategico.

“In Italia- dichiara Piccitto- mancano dai 350 ai 400 mila autisti. Una vera e propria emergenza se si considera che è alla base di tutti i settori, sanità compresa. Tutto nel nostro Paese viaggia su gomma: dai prodotti della nostra terra ai farmaci, dall’arredamento all’abbigliamento. In tempo di Covid siamo stati considerati degli eroi, al pari del personale sanitario o di altre categorie che non si sono fermate. Oggi però siamo stati dimenticati e il rischio è che l’intero comparto si blocchi o venga spinto a non rispettare le regole. Fra queste quelle che impongono turni di 9 ore di guida e 9 di pausa. È chiaro che si tratta di una legge che mira solo al benessere degli autisti e alla sicurezza stradale, ma soprattutto per gli autisti siciliani si tratta di una regola difficilissima, se non impossibile, da rispettare. Per prima cosa mancano gli autisti, quindi è molto difficile riuscire ad avere due persone per camion; poi partendo dal profondo Sud, come chi parte da Vittoria, non si riescono ugualmente a rispettare i tempi richiesti. Per raggiungere (ad esempio) Milano partendo da Vittoria, infatti, ci vogliono circa 23 ore. La maggior parte della merce parte verso l’1 o le 2 di notte e ci viene chiesto di raggiungere il mercato di Milano entro le 00:00 del giorno successivo. Capite bene che è impossibile. L’Italia ha una conformazione geografica molto particolare. Mentre negli altri paesi europei i camionisti impiegano 8/9 ore per attraversare uno stato, da noi questo è fantascienza. Soprattutto tenendo conto delle condizioni delle nostre strade e autostrade. In 9 ore arriviamo all’incirca a Sala Consilina (sotto Napoli)”.

Piccitto, a nome dell’Ami, avanza quindi alcune proposte per tamponare il problema: “innanzitutto incentivare alla scelta di questa professione, seppur difficile e molto stancante, aiutando i giovani a sostenere i costi per il conseguimento della patente idonea al suo svolgimento e poi aumentare gli stipendi anche seguendo l’esempio dell’Inghilterra dove, per superare il problema della mancanza di autisti, lo Stato ha messo a disposizione dei fondi da destinare proprio all’incremento degli stipendi che vengono così in parte pagati dalle aziende e in parte dallo Stato”. Per quanto riguarda il conseguimento della patente, l’Ami già in passato aveva lanciato una proposta che vedeva il coinvolgimento delle scuole guida dislocate sul territorio provinciale le quali si erano dette pronte a farsi carico della metà dei costi se i comuni si fossero impegnati a corrispondere il restante 50%. Un appello che però è rimasto inascoltato.

L’Ami poi lancia una seconda proposta, chiaramente molto provocatoria: “il governo nazionale- dichiara Piccitto- faccia una deroga per gli autisti che partono dal Sud: fino a Napoli non vengano conteggiate le ore di guida. Solo così la nostra categoria sarà trattata, in tutta Italia, in maniera equa”. “Ovviamente- precisa Piccitto- mi rendo conto che si tratta di una mozione irrealizzabile, ma è ovvio che qualcosa va fatto e chiediamo per questo che il Governo intervenga. Le leggi- aggiunge Piccitto- debbono servire per prevenire gli incidenti stradali, non per mettere in ginocchio autisti e categoria. Lo stato deve intervenire e noi siamo pronti anche ad avanzare altre possibili soluzioni”.

“Come per altre battaglie già portate avanti dal nostro movimento- conclude Piccitto- ci rivolgiamo al senatore vittoriese di Fratelli d’Italia, Salvo Sallemi affinché faccia da tramite tra la categoria e il Governo Nazionale. Siamo certi che, anche questa volta, sarà pronto a sostenere le istanze provenienti dal territorio”.