Lettera aperta al sindaco di Ragusa, riceviamo e pubblichiamo

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Gentilissimo Signor Sindaco dott. Giuseppe Cassì,

sono Giuseppe Pace nato a  (omissis)  e abito a Comiso in via (omissis).

Sono un portatore di handicap.

Alla luce della mia patologia (poliomielite contratta in tenera età), fruisco del cartellino parcheggio per disabili , rilasciatomi dal mio Comune di Residenza.

In data 05/08/2023, mi sono recato a Ragusa Ibla per assistere ad uno spettacolo canoro dove a esibirsi era anche una delle mie nipotine.

Come da prassi, ho comunicato per via telematica l’accesso alla zona Ztl e cercato di posteggiare negli spazi riservati ai portatori di handicap antistanti l’accesso ai giardini comunali  (sede dell’evento).

Purtroppo, gli spazi riservati erano entrambi occupati.

Non potendo deambulare liberamente per trovarne altri, posteggiai in uno spazio limitrofo al cancello d’ingresso del giardino, avendo cura, ovviamente di non ostruire il passaggio ai pedoni, tanto meno,  invadere la zona riservata alle macchine del servizio taxi.

Tutto ciò, consapevole, di quanto detta la norma in materia di parcheggio riservati ai portatori di handicap, che consente la sosta anche al di fuori dagli spazi assegnati, purché si tutelino quegli spazi già riservati a persone o servizi pubblici aventi diritto e comunque non si arrechi intralcio alla circolazione stradale.

Con mio grande stupore e incredulità, però, quando ritornai a riprendere la macchina, trovai nel parabrezza un preavviso di contravvenzione per “sosta in zona rimozione”.

Gentilissimo signor Sindaco, proprio in quello spazio dove ho sostato (e la foto allegata e scattata la sera stessa, ne indica l’esatta posizione), non c’era e ritengo ancora non ci sia, nessuna segnaletica né orizzontale né verticale che indica né “zona rimozione”, né “spazio riservati a taxi o ad altri servizi autorizzati.

Peraltro, non credo portasse alcun intralcio né alla circolazione stradale, né ai pedoni per l’accesso ai giardini.

Naturalmente, avverso detto preavviso, presentai l’indomani stesso istanza di annullamento in autotutela al Comando Polizia Municipale di Ragusa pensando ad una svista da parte degli agenti contravventori.

La risposta via mail è stata perentoria e intransigente: “ Non potevano annullarla in autotutela perché mancavano i presupposti e quindi si  reitera il termine dell’infrazione”.

Mi si invitava, in ogni caso, se avessi voluto a fare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace.

Signor Sindaco, non ho alcuna intenzione di fare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace e questo, non tanto per avere riconosciuto la mia infrazione, quanto per l’avvilimento psicologico e morale che il fatto in se mi ha arrecato.

Le confesso la mia amarezza e la mia delusione sia come cittadino che come portatore di handicap.

Ritengo di avere subito una grave ingiustizia, perpetrata, soprattutto, da persone che hanno l’esclusivo compito “ istituzionale” di tutelare e non vessare il cittadino onesto in queste condizioni di disagio.

P.S.  Ammettere di avere commesso un errore, non è un atto di debolezza ma un nobile atto di civiltà.