“Un solo gregge, un solo pastore”. Questo il titolo della seconda lettera pastorale diffusa, in occasione della festività di San Giovanni Battista, dal vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa.
La missiva si rivolge a tutto il Popolo di Dio che è nella Chiesa di Ragusa. Il vescovo ribadisce la necessità di avviare percorsi pastorali congiunti tra parrocchie limitrofe e indica quattro attività per le quali dispone l’avvio delle attività in comune sin da quest’anno: i corsi di preparazione al matrimonio, le lectio bibliche, i Grest e i corsi di esercizi spirituali residenziali. «Ripetere tutti le stesse cose a pochi passi di distanza rappresenta – evidenzia il vescovo – una dispersione di efficienza, quando invece si potrebbero studiare percorsi pastorali comuni da realizzare insieme tra le comunità delle parrocchie limitrofe. Le scelte che siamo chiamati a fare oggi, con fatica ma in modo profetico, domani – ammonisce – potrebbero esserci imposte dalle circostanze».
L’esortazione del vescovo si inserisce nel cammino sinodale che sta impegnando anche la Chiesa di Ragusa e segue la sua prima lettera pastorale “Che siano uno… a due, a due” che era indirizzata ai sacerdoti. In qualche modo, questa lettera pastorale riprende, sviluppa, amplia e rende concrete le indicazioni a «camminare insieme». Si coglie una grande sollecitudine all’unità, alla ricerca di percorsi e di prassi che, attraverso la preghiera, la celebrazione, l’ascolto, la condivisione possano esaltare lo spirito comunitario e rinnovare la presenza della Chiesa ragusana nel territorio. Un’attenzione particolare il vescovo la indirizza ai giovani e alle famiglie, ribadendo la centralità della parrocchia che però si apre alle altre parrocchie circostanti per meglio coordinare l’azione pastorale, caritativa, sociale e culturale di un quartiere, un paese, un territorio e una comunità che non sia quella strettamente indicata dai confini della parrocchia stessa. Il vescovo conferma anche l’inizio, nel periodo dell’Avvento, della visita pastorale in tutte le parrocchie («Un evento di grazia che assume un particolare valore sia temporale che spirituale») e ribadisce l’importanza per la formazione degli operatori pastorali della Scuola di teologia e del Percorso di formazione alla vita cristiana che avranno inizio nel prossimo mese di ottobre. Al fine di contribuire a «una più feconda collaborazione tra le parrocchie limitrofe», il vescovo ha anche anticipato l’intenzione di incaricare un presbitero per ogni ambito (Pastorale giovanile, Pastorale familiare, Formazione) per «coordinare le attività da svolgersi».
«Ormai da due anni – scrive monsignor La Placa – camminiamo insieme, nel solco della tradizione tracciata dai nostri pastori che hanno dato un’impronta alla nostra Chiesa Iblea. Percorrendo la medesima strada, che a null’altro deve portare se non alla glorificazione del Signore e alla salvezza delle nostre anime, superando particolarismi e personalismi che nascondono la vera meta del nostro cammino, vogliamo procedere ancora su quei solchi, con spirito rinnovato e rigenerato, guardando ai segni dei tempi – dei nostri tempi – nei quali ci troviamo, vivendo un particolare periodo di cambiamento e di rinnovamento. Sta a noi – continua tracciando l’orizzonte di questa lettera pastorale – saper leggere quei segni e interpretarli secondo le linee del Vangelo, la Buona Novella tanto antica quanto nuova, capace, in ogni tempo della storia, di portare sempre novità, di ispirare il cammino dei cristiani con rinnovato slancio ed entusiasmo».
La lettera pastorale si suddivide in quattro paragrafi: “Insieme, nella sequela di Cristo”, “Dalla narrazione alla profezia”, “Indicazioni per il cammino”, “Tutti in cammino, pastore e pecore”.
Particolarmente significativi alcuni passaggi. Nel capitoletto “Insieme per l’azione pastorale”, il vescovo afferma che «nel cammino diocesano e specialmente in questo momento durante il quale celebriamo il Sinodo, il nostro agire deve essere declinato da verbi coniugati al gerundio, che esprimono, cioè, un’azione in via di sviluppo e non conclusa, tanto più nel passato. Non adagiamoci quindi su quanto “abbiamo fatto” ma guardiamo a quanto “stiamo facendo”, oggi come domani! Solo così, con l’attenzione costante all’oggi e una progettazione ispirata dallo Spirito Santo, avremo costantemente una visione critica di noi stessi».
Nell’invito a “Ripartire dalla parrocchia”, il vescovo ripesca l’immagine di San Giovanni XXIII che la indica come la fontana del villaggio. L’acqua di quella fontana oggi deve essere portata anche fuori dalla piazza del villaggio e raggiungere anche chi è più lontano o diffidente. La parrocchia resta però al centro di «questo nuovo inizio di conversione», essendo «cellula del corpo ecclesiale diocesano e mezzo indispensabile per raggiungere particolarmente le singole persone. In quel centro si spezza il pane eucaristico, e lì avviene l’incontro tra la comunità ecclesiale e la Santissima Trinità. Ma la frazione del Pane non si esaurisce in una distribuzione “interna”: va anche portato fuori, così da render partecipi anche gli altri».
E a proposito delle parrocchie sottolinea con forza di fare «sintesi delle rispettive energie, per riuscire ad ottimizzarle». In questo percorso, le attività pastorali da realizzare in comunione tra parrocchie limitrofe possono «auspicabilmente» riguardare i seguenti settori: la pastorale degli adulti; la pastorale della carità; la catechesi dell’iniziazione cristiana; la celebrazione dei sacramenti; la promozione della missione dei laici nei luoghi della vita ordinaria e in ambito sociale e civile; la pastorale scolastica con particolare riferimento alle scuole presenti nel proprio territorio; la programmazione di alcuni momenti formativi e spirituali rivolti a tutti, ecc. Quattro attività pastorali da portare avanti in modo congiunto avranno la priorità assoluta e saranno da avviare sin da quest’anno: i corsi di preparazione al matrimonio dovranno essere programmati e gestiti dai presbiteri e dalle équipes delle parrocchie limitrofe e dovranno svolgersi unicamente a livello interparrocchiale, utilizzando l’itinerario diocesano per la preparazione dei fidanzati; una volta al mese si terrà una lectio biblica per i giovani e le famiglie delle parrocchie limitrofe, servendosi delle schede preparate dal nostro Ufficio Catechistico Diocesano sul brano dei “Discepoli di Emmaus”; in tutte le parrocchie (anche a livello interparrocchiale), in collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Pastorale giovanile, si preveda l’organizzazione del Grest, programmando in tempo la scelta e la formazione degli animatori (il Grest va svolto anche per pochi ragazzi); nel mese di luglio si svolgeranno due corsi di esercizi spirituali residenziali, uno per i giovani e uno per famiglie, insieme al vescovo.