Manifestazione per Nerino oggi pomeriggio a Modica, in Piazza Principe di Napoli.
Un nutrito gruppo di persone è intervenuto per protestare contro quella che a tutti gli effetti viene considerata una reclusione ingiusta, basata su motivazioni speciose e non supportata da idonee valutazioni professionali.
Molti i cartelli esposti in piazza, “La difesa dei più deboli è garanzia di civiltà per tutti”, “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”.
Nel frattempo, poche ore fa, la sindaca Monisteri ha annunciato sulla sua pagina Facebook che Nerino sarà adottato, è già uscito dal canile e si trova in affido temporaneo per il periodo di prova previsto dalle norme vigenti, dopo il quale l’adozione potrà essere perfezionata.
Tutto risolto dunque?
Non la pensano così i Troglodita Tribe, che scrivono a loro volta sui social: “Oggi, noi di Troglodita Tribe (attiviste antispeciste), insieme a una piccola parte della comunità modicana: l’Associazione Infocanina (composta anche da SereNina Augello l’educatrice cinofila che ha seguito Nerino sin dall’inizio, dalla veterinaria Gianna Di Raimondo che l’ha operato e da altre persone che metteranno a disposizione le loro competenze e le loro risorse), adottiamo Nerino. […] È un’adozione riparatrice e collettiva perché l’intento primario è quello di riparare, per quanto possibile, il danno e l’ingiustizia subita da Nerino. Nerino, anche se non ufficialmente e burocraticamente, resterà quindi un cane che fa parte di una piccola comunità. Sia ben chiaro: questa non è una vittoria, perché resta l’amarezza dell’ingiustizia che le istituzioni hanno voluto portare avanti fino alla fine, catturando e rinchiudendo in canile un cane che non ha mai fatto male a nessuno, fidandosi più di pochissime ‘voci’ e ‘lamentele’ che delle ripetute relazioni professionali che hanno certificato Nerino come cane docile ed equilibrato, senza contare le tantissime testimonianze di affetto da parte dei cittadini.”
Tiziana Iozzia, attivista animalista presente oggi pomeriggio in piazza, dichiara: “Siamo qui per chiedere che l’Asp metta in atto la procedura adeguata al caso di Nerino, ovvero faccia eseguire la valutazione del cane da parte di un veterinario comportamentalista. Chiediamo che la sindaca provveda a sollecitare l’Asp in tal senso. L’adozione di Nerino non è la soluzione che vogliamo, anzi la consideriamo una sconfitta. Nerino non può essere tolto dal quartiere per un ringhio. E soprattutto siamo qui affinché per il futuro tutte le procedure siano seguite in modo corretto e non superficiale.”
Se la vicenda di Nerino sembra aver raggiunto momentaneamente una soluzione, sia pur di compromesso rispetto all’obiettivo primario di restituirgli la piena libertà, resta l’intenzione di riportarlo a casa sua, nel quartiere di Sant’Andrea, e resta l’impegno di volontari e cittadini a tenere alta l’attenzione per tutti gli altri cani che rischiano di trovarsi nella stessa condizione, garantendo che sulle loro vite non vengano assunte decisioni frettolose e inappropriate.