Quando troviamo una medusa in mare la nostra prima reazione è uscire fuori dall’acqua e segnalarla agli altri bagnanti. Purtroppo, però, non sempre ci si ferma qui. Come racconta Riccardo Zingaro, dell’IOipa Ragusa, troppo spesso le meduse vengono tirate fuori dall’acqua, messe in secchi improvvisati e poi uccise.
“A volte- racconta- d’estate capita di vedere persone che tirano fuori dall’acqua gli animali marini per fare selfie, ucciderli o portarli in dono ai bambini. Quello che i bagnanti non sanno è però che uccidere gli animali, o infliggergli pericolosi maltrattamenti come levarli dal loro habitat naturale, è un reato punibile con multe e carcere. L’articolo 544 ter del Codice penale stabilisce che: ‘chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie infilzandoli spesso con bastoni è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale’. Una sentenza della Cassazione- ricorda ancora Zingaro- ha poi decretato che risultano punibili non solo le lesioni fisiche ma anche altri tipi di sofferenze ai danni degli animali come appunto, nel caso degli animali marini, la pratica purtroppo molto diffusa di toglierli dall’acqua”. A testimonianza del suo racconto e dell’alto numero di meduse uccise, Zingaro ha anche diffuso una foto, scattata a Casuzze, ad un secchio dei rifiuti pieno di meduse della specie Pelagia Nocticula. Episodi del genere, però, accadono praticamente ovunque.
“Spesso- aggiunge il rappresentante dell’Oipa- vittime di questi giochi crudeli sono le meduse che, un po’ in tutto il mondo, vengono pescate e lasciate morire sulla spiaggia o nei secchielli dei bambini. Stesso destino può toccare ad animali ancora più a rischio e rari come le stelle marine ma anche a migliaia di granchietti. Che esempio date ai vostri figli?”.
L’Oipa ricorda infatti che se tolti dall’acqua gli animali marini (granchi, meduse, stelle marine…) rischiano di morire per mancanza di ossigeno, la temperatura diversa dell’acqua messa nel secchiello, inoltre, provoca uno shock termico fatale. Spesso, poi, gli animali acquatici prelevati dal mare anche se ributtati sono destinati a morire.
“Cosa fare se ci si trova di fronte a casi come questo? Se si avvista una medusa- spiega ancora Zingaro-si può osservare con maschera e boccaglio da lontano, ma è bene avvisare gli altri bagnanti intorno per evitare che si avvicinino troppo e possano così essere punti. Se invece si nota qualcuno che ha prelevato questo o altri animali marini vi consigliamo di spiegargli bene la sofferenza che sta provocando e, se ciò non basta, fargli presente anche che si tratta di un vero e proprio reato punibile con multe e persino con il carcere. Vi ricordiamo, in ogni caso che, se vi trovate in difficoltà, potete chiamare la Guardia Costiera al numero gratuito 1530, valido in tutta Italia, in modo che il personale specializzato possa prendersi carico di eventuali comportamenti illeciti. Si auspica che i comuni costieri predispongano dei servizi di pattugliamento al fine di educare o spiegare Anche con cartellonistica che ogni forma di vita va rispettata”.