Riflessione del consigliere comunale di Ragusa, in quota a Fratelli d’Italia, Rocco Bitetti ad oltre una settimana da quanto accaduto all’aeroporto di Catania e con ciò che ne è scaturito nell’affrontare l’emergenza ‘voli’ non solo nello scalo etneo ma negli altri aeroporti siciliani.
Secondo Rocco Bitetti – stando alle cronache giornaliere – è stata una sconfitta su tutti i fronti ed è necessario a questo punto che anche la provincia di Ragusa, con in testa il primo cittadino ragusano Peppe Cassì prenda le redini e immediatamente convochi la conferenza dei sindaci per buttar giù un piano propositivo ma anche di rivendicazione del ruolo che dovrà essere assegnato allo scalo di Comiso.
“Le scandalose vicissitudini che hanno portato la SAC ad usurpare l’aeroporto ragusano di Comiso avrebbero da tempo dovuto far gridare all’unisono vendetta. Una infrastruttura così strategica per l’economia del nostro territorio non avrebbe dovuto mai finire nelle mani del competitor catanese che in un primo momento ne ha fatto terra bruciata, impedendo che nessun altro potesse entrare nella gestione del nostro aeroporto, e che poi l’ha cosparsa di sale affinché non vi potesse nascere neanche un filo d’erba.
Da un lato quindi l’aeroporto di Catania, con un formidabile piano industriale di crescita, dall’altro Comiso defraudato delle sue potenzialità, e relegato a ruotino di scorta.
A distanza di una settimana dal ‘famigerato’ incendio si registra lo status quo: il super aeroporto catanese in tilt, Palermo non in condizione di intervenire in soccorso perché saturo, Sigonella ‘coinvolta’ con una settimana di ritardo e buona parte dei voli smistati tra Trapani (a quasi 400 km di distanza) e su Comiso.
Disagi su disagi per turisti e residenti costretti a viaggi della speranza per raggiungere Trapani o ammassati e senza servizi quando dirottati su Comiso oramai spogliato di personale e di servizi. Il tutto sotto un bollente caldo africano. Dinnanzi a tutto ciò, i cittadini insorgono ma la politica locale tace.
Tutto ciò è assolutamente inaccettabile. Il mio invito è rivolto al Sindaco di Ragusa, che per quanto territorialmente incompetente, ha un dovere morale verso i cittadini e verso le aziende ragusane che stanno soffrendo e subendo questa situazione. Auspico che Cassì intervenga immediatamente, magari convocando una conferenza dei sindaci del territorio e facendo emergere il suo peso politico di sindaco del capoluogo e la sua capacità comunicativa, perché a farne le spese sono i cittadini, i turisti, le aziende in generale e tutte le strutture che orbitano nel mondo del turismo e che stanno soffrendo maledettamente”.