L’Ufficio Immigrazione della Questura di Caltanissetta, in raccordo con il Servizio Immigrazione della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, ha rimpatriato un cittadino extracomunitario già condannato per attività terroristica e per gravi reati di notevole impatto sociale.
Il rimpatrio, data la pericolosità dell’uomo, è stato monitorato dalla Digos di Caltanissetta e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Lo straniero era stato condannato, con sentenza definitiva, a 4 anni di reclusione per addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale, e condotte con finalità di terrorismo. Per lui anche l’applicazione della misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello Stato.
L’indagine a suo carico per terrorismo era stata avviata a seguito dell’attentato compiuto a Berlino il 9 dicembre 2016. Nel corso delle investigazioni avviate dopo l’attentato, sono stati accertati collegamenti tra un complice nell’attività di spaccio dello straniero rimpatriato e l’attentatore di Berlino.
Dalla sentenza di condanna per terrorismo, si evince che lo straniero rimpatriato, nei mesi precedenti al suo arresto, aveva avviato un percorso di adesione ideologica all’estremismo terrorista ed aveva attivato la condotta di auto addestramento, palesando interesse particolare alle modalità pratiche di utilizzo di armi e di reperimento delle stesse. Lo straniero era presente in Italia dal 2008, era stato arrestato più volte ed aveva sempre fornito false generalità, risultando a suo carico diversi alias.
Era stato arrestato nel novembre del 2017 ed ha scontato parte della pena nel carcere romano di “Rebibbia” e parte nella Casa Circondariale “Bacchiddu” di Sassari, dove è rimasto recluso sino allo scorso 28 aprile.
All’atto della scarcerazione è stato espulso con provvedimento del Prefetto di Sassari e trattenuto con decreto del Questore di Sassari prima presso il CPR di Macomer e successivamente presso quello di Caltanissetta, da dove è stato rimpatriato.
Dalla sentenza di condanna per terrorismo, si evince che lo straniero rimpatriato, nei mesi precedenti al suo arresto, aveva avviato un percorso di adesione ideologica all’estremismo terrorista ed aveva attivato la condotta di auto addestramento, palesando interesse particolare alle modalità pratiche di utilizzo di armi e di reperimento delle stesse.