Scicli: si presenta il libro “Mio Padre è un prete”

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Sarà presentato oggi pomeriggio, alle ore 19.30, il libro di Marisa Fumagalli “Mio Padre è un prete – Storie e segreti tra conventi e sagrestie”, Rubbettino Editore. L’evento è organizzato dalla Photogallery Giuseppe Leone, in collaborazione con la libreria Don Chisciotte Mondadori e il Movimento Culturale Vitaliano Brancati di Scicli. Oltre all’autrice, saranno presenti Andrea Giuseppe Cerra, Concetto Prestifilippo e Giuseppe Leone. L’appuntamento è alla Piazzetta Aleardi a Scicli.

Marisa Fumagalli, giornalista del «Corriere della Sera» (dal 1985), è nata in Brianza e abita a Milano. Per anni inviata di cronaca e attualità, sul quotidiano di via Solferino oggi scrive di costume e cultura. Come la stessa Fumagalli ha più volte dichiarato, “Mio padre è un prete” può essere considerato il “seguito” del suo primo libro di analogo argomento, pubblicato ormai 25 anni fa, “Le donne dei preti. Amori drammi e trasgressioni” (Baldini&Castoldi). Allora l’indagine e le storie raccontate vertevano sulle coppie “irregolari” nel mondo ecclesiastico, attraverso le testimonianze di mogli dei preti (spretati) e di amanti di religiosi in carica. Il tema dei figli era soltanto sfiorato.

Ora, invece, il tema centrale sono proprio “i figli della colpa, concepiti fra parrocchie e conventi”. Si parla, quindi, di queste “nascite occulte, frutto di relazioni proibite e perfino di violenze sessuali. È un esercito, sparso per il mondo, formato da irregolari. La scrittrice si chiede, quindi,: “chi sono? quanti sono? Migliaia o forse decine di migliaia. Centinaia in Italia. Cifre approssimative, raccolte da associazioni impegnate a svelare un fenomeno antico e sommerso, che travolge la regola (contestata) del celibato e i voti di castità, vigenti nella Chiesa Cattolica Romana.

Più che le statistiche qui interessano le vite difficili dei protagonisti: figli di preti, per lo più. E di monache che, forzatamente o non, hanno ceduto ai desideri di maschi prepotenti. Persone segnate nel profondo, spesso psicologicamente fragili, inseguite dalla vergogna delle proprie origini. Ma in queste pagine- spiega- vi sono anche figli che hanno superato il trauma. Combattivi, a testa alta rivendicano verità e diritti. Di più: alcuni di loro si mostrano orgogliosi nell’affermare ‘mio padre è un sacerdote’. La prefazione è di Ernesto Miragoli, la postfazione di Lucetta Scaraffia.