Cinque agenti della Polizia Municipale di Vittoria sono stati accerchiati e aggrediti ieri sera in piazza Sei Martiri, nota anche come “a Cruci” o “Calvario”.
Erano circa le 23 quando due pattuglie della Polizia Locale, tre donne e due uomini, sono arrivate sul posto, probabilmente perché chiamate da qualche residente infastidito dagli schiamazzi. L’area, infatti, è notoriamente luogo di ritrovo di giovani. Alcuni di questi, però, non si limitano a chiacchierare e passare qualche ora con gli amici, ma si “impegnano” in evoluzioni motociclistiche o accendono fuochi pirotecnici praticamente ogni sera per festeggiare qualsiasi evento, soprattutto compleanni. Una volta arrivate sul posto, le pattuglie si sono posizionate nei pressi di uno dei locali presenti sulla piazza e hanno fermato un ciclomotore per un normale controllo. In pochi secondi sono stati accerchiati da decine e decine di minorenni che li hanno aggrediti prima verbalmente, con insulti e volgarità difficilmente ripetibili, e poi con atti concreti: sputi e tentativi di aprire le auto di servizio. Fra loro, raccontano i testimoni, anche diverse ragazzine di circa 13/14 anni al massimo.
Gli agenti hanno cercato di mantenere la calma e hanno continuato a mantenere il controllo della postazione. Poco dopo, addosso agli uomini e donne della Municipale sono arrivate bottiglie, per fortuna di plastica, e lattine. Una di queste ha colpito al volto uno degli agenti che, tuttavia, non si è fatto intimidire come i suoi colleghi che, bagnati e feriti nell’orgoglio, hanno tenuto il presidio di quel territorio per motivi che vanno oltre il semplice rispetto delle norme e che affondano le radici in una cultura della legalità che sembra sconosciuta a molti di quei giovani. Gli agenti hanno quindi cercato di risalire ai responsabili, ma i giovani presenti si sono trincerati dietro il silenzio.
Alle 23.30 circa, nel frattempo è quindi passata mezz’ora, nella Piazza è arrivata una pattuglia della Polizia di Stato. Probabilmente qualcuno ha visto e chiamato il 112, temendo per quel drappello di uomini e donne in divisa. Al suono della sirena molti sono scappati, soprattutto (ovviamente) i più aggressivi e facinorosi. Anche i poliziotti pare abbiano cercato di individuare i responsabili, ma pure loro si sono trovati davanti un vero e proprio muro di omertà. A quegli uomini e donne in divisa, seppur esternamente diversa, rimane la consapevolezza di aver avuto solo una vittoria effimera e di aver rischiato ancora una volta di tornare a casa feriti, o peggio. Il tutto a causa di un gruppo di minorenni che, oggi più che mai, sono sempre più consapevoli della loro “invulnerabilità” giuridica tanto da urlarla in faccia agli agenti che, di volta in volta, intervengono.