Ancora chiusure nel centro storico di Ragusa. L’ultima in ordine di tempo riguarda lo storico punto vendita di Gianni Mezzasalma in corso Italia. Gianni in un lungo e articolato post pubblicato sul suo profilo Facebook argomenta la decisione dolorosa a cui è giunto, spiega cosa ha rappresentato il suo negozio nei tanti decenni di attività e ci racconta ciò che sarebbe potuto essere.
“Custodisco gelosamente nel mio cuore questo viaggio, rivivendo in fotogrammi di millesimi di secondo questa entusiasmante avventura, fonte inesauribile di emozioni, durata personalmente intensi 33 anni e che pensavo si chiudesse con un meritato pensionamento.
Spengo le luci di quello che per me non è stato solo un lavoro, è stata passione, è stata tradizione, è stata crescita, è stata evoluzione, è stato entusiasmo, è stato orgoglio, è stata appartenenza, è stata identità, è stata una casa e sopratutto un porto sicuro.
CHIUDO il MIO NEGOZIO, attività storica giunta alla terza generazione, che tanto lustro e prestigio ha dato a me, alla nostra famiglia e consentitemi con un pizzico di presunzione anche alla nostra Città.
Chiudo con immenso dispiacere qualcosa di AFFETTIVAMENTE PREZIOSO, ma con immensa gratitudine per gli insegnamenti e l’educazione che ho ricevuto dai miei predecessori. GRAZIE a tutte le persone che ci hanno voluto bene, clienti, rappresentanti e aziende. GRAZIE per tutte le esperienze, le storie, i racconti e gli spaccati di vita quotidiana che mi avete regalato e che hanno contribuito a farmi arrivare dove sono e ad essere quello che sono!
Ogni volta che mi sono trovato di fronte a un ciclo che stava chiudendosi più o meno sono successe cose simili. Non ero io che stavo chiudendo quel determinato ciclo. Io mi stavo limitando a comprendere con lucidità che quel ciclo si stava chiudendo da solo, si stava esaurendo, aveva compiuto quello che si doveva compiere, come accade in un rapporto sentimentale o di un’amicizia, o di una collaborazione politica o professionale.
In ogni situazione la mia prima azione è stata per indole quella di LOTTARE e poi di avere il coraggio di guardare le cose per come erano, per come sono diventate, non necessariamente peggio o meglio, semplicemente trasformate in un processo che aveva esaurito il ciclo di vita previsto.
All’inizio, a percepirlo con la pancia è dura ti senti toccato in modo insolito, ti fa un po’ male (a volte un po’ più di un po’ male), ti sorprende, ti coglie impreparato… e allora lasci correre… fai sì che sia il tempo a darti dei segnali… aspetti mettendoti nella posizione di stand by… Fino a quando non si passa alla parte razionale di te che comincia a mettersi in diverse posizioni fino ad avere la forza di guardare la realtà, la vita, la situazione, le persone, i rapporti per quello che sono e non per come dovrebbero essere o per come vorresti che fossero…e ti accorgi che sei “SOLO” e proprio da questo devi imparare qualcosa. Devi imparare sopratutto a cambiare livello. “Ti devi reinventare!”
Inizi un percorso che in genere dura circa due anni per poi portati a un livello di consapevolezza profonda che ti porta inevitabilmente ad acquisire nuove abitudini e cercare nuove strategie per proseguire altrove un nuovo viaggio e per dotarti di nuovi strumenti per affrontarlo.
Adesso, il viaggio del “Negozio” cosi lo abbiamo sempre chiamato e cosi amo chiamarlo ancora oggi è oramai giunto al termine. Qui, fermo al capolinea e non so se ripartirà più“.