“Siamo decisamente stupiti, con punte di disappunto, rispetto l’esito del voto dello scorso 28 e 29 maggio a Ragusa. Da sempre il Movimento Cinque Stelle ha avuto nel capoluogo ibleo una roccaforte. A dimostrazione di questo, ricordo il 30% di consensi ottenuto per le Politiche dello scorso settembre e il 20% delle Regionali di ottobre. Evidentemente le anime ‘storiche’ dei Cinque Stelle hanno perso, in questa tornata elettorale, lo smalto del passato”.
È una prima analisi del voto di Ragusa emersa in una riunione, la prima, a cui hanno preso parte il candidato sindaco Sergio Firrincieli, tutti i candidati al consiglio comunale che sostenevano la sua candidatura e gli apparati Cinque Stelle coinvolti. Confronto che proseguirà la prossima settimana per acquisire il parere di tutti i protagonisti e cercare di compiere le dovute analisi rispetto un risultato (5,19%) che è stato, oggettivamente, troppo al ribasso e che non era prevedibile neanche nelle peggiori delle previsioni.
“A conti fatti – ha commentato il candidato sindaco e riconfermato consigliere comunale Sergio Firrincieli – il primo cittadino Peppe Cassì ha ottenuto un ulteriore 20% di consensi che lo ha fatto volare, staccando di tantissimo gli altri tre candidati. Parliamo di quasi 7000 voti in più che sono andati all’uscente e hanno fatto una considerevole differenza. Sembra piuttosto evidente, a fronte di tanti che si sono impegnati, che c’è stato certamente qualcuno che non ha fatto il suo dovere e questa valutazione è da riferirsi a dentro il Movimento Cinque Stelle, ma anche all’esterno. Per quanto riguarda noi, siamo consapevoli che il trend registrato anche a livello nazionale di ‘distacco’ da quello che era il ‘Movimento del Vaffa’, ha avuto una ricaduta anche a Ragusa, ma parimenti a Modica e Comiso. E dall’altra parte non abbiamo nulla da rimproverarci in ordine alla presenza e alla vicinanza testimoniate dal nazionale e dal regionale presenti con i vertici fino a Giuseppe Conte. Le valutazioni saranno poi corali e saranno di grande spunto per me in vista dei prossimi cinque anni di opposizione in aula”.