Le viuzze di Ragusa Ibla hanno accolto, ancora una volta, i devoti che, con trepidazione, hanno ridato slancio ad un fervore religioso duraturo nel tempo. Un fervore che affonda le radici nella tradizione più antica. Ieri sera la processione animata dalla confraternita San Filippo Neri, la cui fondazione risale al 1595: dalla chiesa omonima, in via Giusti, è stato recato a spalla il gruppo statuario de “La Veronica” che asciuga il volto di Gesù. Sono stati completati, così, tutti i cortei processionali legati alla celebrazione del “Quarantore”. Il simulacro, dopo essere transitato dinanzi alla chiesa della Anime sante del Purgatorio, è stato condotto all’interno del Duomo di San Giorgio per l’adorazione del Santissimo Sacramento. Un altro momento religioso reso suggestivo dalle melodie, cariche di mestizia, provenienti dagli strumenti dei musicisti della banda “San Giorgio”. Ma c’è stata una novità. Assolutamente inedita. A causa della pioggia, infatti, nonostante fosse stata fissata un’ora prima, non si era potuta tenere la processione del Cristo alla Colonna. Per cui, si è deciso di fare uscire i due simulacri (La Veronica e il Cristo alla Colonna) nello stesso momento. Al Duomo, dunque, la presenza contemporanea dei due gruppi statuari, circostanza inedita. Prima, però, i fedeli in corteo avevano partecipato alla prima delle due processioni che domenica scorsa non si erano potute tenere a causa della pioggia: quella della Maddalena con l’omonima confraternita. Quella del Cristo alla Colonna con la confraternita Santissimo Rosario e Sciabica, che si sarebbe dovuta tenere subito dopo, è stata ulteriormente posticipata, come detto, di poco più di un’ora, a causa del maltempo. I riti della Settimana santa, che avevano preso il via domenica pomeriggio, saranno ultimati, limitatamente al contesto delle quaranta ore previste dalla liturgia, nella giornata odierna. Alle 17, al Duomo di San Giorgio, ci sarà la solenne esposizione del Santissimo Sacramento e alle 19 la santa messa e la chiusura del Quarantore. Alle 21 la preghiera davanti il Crocifisso. Domani alle 20, sempre al Duomo, la santa messa in “Coena domini” con lavanda dei piedi, alle 23 l’Ora santa e dalle 24 alle 10 del giorno dopo l’adorazione perpetua.