Un gruppo di mamme della provincia di Ragusa, ha creato una ‘mobilitazione’ social per sensibilizzare l’opinione pubblica e la direzione dell’azienda ospedaliera iblea affinchè le mamme che hanno appena partorito possano avere al loro fianco un accompagnatore, che possa assistere loro e il loro bambino, giorno e notte.
Una richiesta venuta fuori in modo ancora più accorato dopo la tragedia verificatasi all’ospedale di Roma, Sandro Pertini.
Ecco il testo all’interno del gruppo:
“Dalla Pandemia negli Ospedali di tutta Italia sono entrati in vigore regolamenti che oggi persistono senza una reale necessità sanitaria o organizzativa per le Strutture Ospedaliere.Il fatto di cronaca del 7 gennaio, dove all’Ospedale di Roma Sandro Pertini è tragicamente morto un neonato durante l’allattamento è una ennesima tragedia evitabile a cui assistiamo. Questi anni di Covid sono migliaia i neo-genitori che hanno vissuto, ancor più di prima, esperienze di degenze ancor più isolanti e maltrattanti, senza che vi siano motivazioni giustificate, in un momento della vita già delicato che dovrebbe portare con sé momenti positivi.Nella maggior parte dei reparti maternità l’ingresso agli accompagnatori è consentito soltanto poche ore al giorno. Ma non in tutti. E’ fondamentale che vi sia una linea unica, dove non vi siano esperienze di parto di serie A o di serie B, ma sappiamo bene che in Italia sia utopia.La violenza ostetrica che permea quotidianamente nelle strutture Italiane miete vittime inconsapevoli creando traumi psicologici gravi che hanno effetti non solo sulle mamme ma anche sui loro bambini. Chiediamo che vi siano più controlli e il supporto alle famiglie soprattutto nei momenti parto e post-parto, i quali sono estenuanti, fragili e difficili da affrontare, siano guidati dagli esperti anzichè ostacolati, con cura e con consapevolezza, mettendo. i bisogni delle mamme e l’assistenza a loro al centro.La condivisione dell’esperienza parto con il/la propri* partner fin da subito permette alla coppia genitoriale di crearsi, consolidarsi, affrontando tale esperienza uniti, e l’accudimento, l’alleanza di quei giorni sono fondamentali protettori da depressioni post-partum e difficoltà materne psicologiche quali ansia, rabbia e fragilità.Spesso la carenza di personale non garantisce un sostegno continuativo alle puerpere, e per questo chiediamo che i protocolli ospedalieri siano aggiornati e che sia consentito l’ingresso h24 a un accompagnatore, garantendo l’accesso in tutti gli Ospedali Italiani del partner o familiare al momento parto e durante tutta la degenza.Perchè se non sono i reparti maternità a garantire aiuto concreto e professionale alle neo-mamme almeno non siano abbandonate nelle proprie stanze a rischio di situazioni tragiche come quella appena accaduta a Roma.Mama Chat, associazione che dal 2017 supporta donne tra cui mamme e famiglie in difficoltà si schiera con forza e invita tutte le persone e gli enti, associazioni e aziende che sentono a cuore questa causa di unirsi a noi in questa petizione”.
“La direzione sanitaria – fanno sapere dall’Asp di Ragusa – assieme agli attori interessati dei tre presidi ospedalieri, ha avviato un tavolo di confronto per giungere a un documento univoco che è in fase di predisposizione. Nei prossimi giorni sarà perfezionato e adottato da parte dell’Azienda. L’obiettivo è dare una concreta risposta ai bisogni assistenziali di gestanti e partorienti, tenendo conto delle specifiche esigenze dei reparti di riferimento”.