Mobilità umana in provincia di Ragusa. Tra dati e storie d’integrazione

94

Sono 33.239 i cittadini della provincia di Ragusa che risiedono all’estero. E questo dato riguarda solo il dato di chi è iscritto all’Aire, ma ce ne sono tantissimi altri che pur non essendo iscritti al registro dei residente all’estero vivono fuori dall’Italia. E il numero è aumentato di circa 2.000 unità in meno di dieci anni. Sono, invece, 30.186 i cittadini stranieri residenti in provincia di Ragusa. Con una flessione di circa mille unità rispetto a prima della pandemia. In definitiva, si conferma il trend: sono più i ragusani all’estero che gli stranieri in provincia di Ragusa. Il dato è emerso oggi nel corso della presentazione del Dossier Migranti della diocesi di Ragusa, che ha per tema: “Costruire un futuro con loro”. Confermato il calo dei cittadini rumeni, che hanno scelto di andare a vivere in altri Paesi dove trovano condizioni di vita e di lavoro migliori. I dati (Clicca QUI per leggere tutti i dati) stati stati illustrati da Vincenzo La Monica, responsabile dell’Osservatorio Povertà, dopo il saluto del vescovo La Placa e del direttore della Caritas diocesana, Domenico Leggio. La Monica ha spiegato che sono 5.500 i bambini e ragazzi che frequentano le scuole della provincia di Ragusa. Renato Meli, direttore Ufficio diocesano delle politiche sociali e lavoro, ha parlato del mercato del lavoro e dei permessi di soggiorno (Clicca QUI per leggere il rapporto). Nel corso della presentazione, due testimonianze: Jenny Campagnolo, vittoriese che ha deciso di trasferirsi con la famiglia in Portogallo, e Jallow Cherno Momodou, arrivato a Pozzallo dal Gambia nel 2017 su un barcone. Ha scelto di studiare e di vivere a Ragusa. Oggi ha comprato casa, l’auto e lavora al ‘Caffè Italia’ di piazza San Giovanni. Un percorso di piena integrazione anche grazie all’aiuto della Caritas e del suo datore di lavoro.