Legge su Ibla. Se il primo alleato di Cassì appoggia lo ‘scippo’ contro Ragusa

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Appena 48 ore prima l’abbraccio e la ‘benedizione’. Con un gesto volutamente plateale. Due giorni dopo l’affondo contro Ragusa. Con una stoccata genuinamente campanilistica. È un Ignazio Abbate poliedrico (figura familiarmente rappresentabile con il nostrano caciocavallo) quello che irrompe nella politica ragusana.

Venerdì sera, alla convention pre-elettorale di Peppe Cassì, l’ingresso alla Camera di Commercio, l’abbraccio e la frase: “Una presenza per salutare il sindaco di Ragusa e fare l’in bocca al lupo al futuro sindaco di Ragusa”, come ha riportato Laura Curella su ‘La Sicilia’. E su un quotidiano on line, l’ulteriore precisazione relativa all’appoggio a Cassì: “È un nome in cui credo, lo sosterrò con il mio gruppo per un progetto civico ad ampio raggio”. Sullo stesso giornale on line, qualche ora dopo, l’affondo contro Ragusa: stop ai finanziamenti della legge su Ibla. Con la vecchia sonata di marca ‘modicana’: soldi a tutte le città Unesco.

Vatti a fidare degli alleati, verrebbe da dire. Anche se, non v’è dubbio alcuno, che Cassì stia già pensando a un salto ultra carpiato, versione Plus, per minimizzare l’uscita di Abbate, che mai ha celato l’ostilità per un finanziamento che non è un privilegio, ma una legge regionale. Più difficile minimizzare questa mossa da chi è accreditato come luogotenente ragusano del deputato modicano, l’ex pentastellato Giovanni Gurrieri, che pochi mesi fa ha organizzato un evento proprio sull’importanza della legge su Ibla, con tanto di riconoscimento al padre della 61/81, onorevole Giorgio Chessari.

Dura la presa di posizione di Nello Dipasquale: “Apprendiamo che parte della maggioranza del Governo Schifani sta lavorando per una norma che servirà a dare risorse a tutti i centri inseriti nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità Unesco cancellando, di fatto, la legge speciale su Ragusa Ibla. È l’ennesimo tentativo di scippo ai danni della città di Ragusa e su questo sono pronto alla battaglia in Assemblea”. Dipasquale spiega che in Finanziaria regionale è stata inserita una norma che stanzierebbe 20 milioni di euro da dividere per le 13 città che hanno avuto il riconoscimento Unesco. “La legge speciale per Ragusa Ibla – spiega Dipasquale – è nata decenni prima che il quartiere barocco venisse dichiarato patrimonio dell’Umanità ed è una legge di settore, come quella per Ortigia e Agrigento, con un regolamento preciso per interventi mirati. Ben vengano nuove norme per aiutare le città che hanno ottenuto il riconoscimento Unesco, ma ciò non sia un alibi per scippare Ragusa delle risorse che ogni anno, con fatica, siamo riusciti a far ottenere. Creare una legge che divida un numero limitato di risorse per 13 città in base a criteri come la popolazione, è una mossa che aiuterà solo i centri maggiori e lascerà alla provincia di Ragusa solo le briciole. Temo che questa manovra non sia altro che l’ennesimo tentativo di sottrarre risorse a Ragusa, come accade ogni anno da più parti. Non lo permetteremo e il Partito Democratico all’ARS ha già presentato degli emendamenti per impedire che ciò accada”. E conclude: “Ricordo che attualmente la legge su Ibla fissa un contributo annuale di un milione e mezzo di euro e ritengo che se ci sono centri che hanno bisogno di analoghi finanziamenti – conclude Dipasquale – bisogna essere bravi a lavorare per quei territori e non contro altri”.

La nota del Pd cittadino: 

“Se qualcuno a Palermo ha intenzione di toccare la legge speciale su ibla, non per migliorarla, ma per cancellarla, sappia che i ragusani saranno pronti alle barricate”. Così Peppe Calabrese, segretario cittadino del Partito Democratico di Ragusa, alla notizia di una norma che intende superare e cancellare la legge regionale 61/81.

“Questa norma ha permesso di trasformare in meglio il quartiere barocco di Ragusa – spiega Calabrese – e l’on. Abbate, promotore dell’iniziativa che vorrebbe cancellarla, dovrebbe lavorare per creare nuove norme in grado di generare processi virtuosi e non cancellare ciò che già c’è. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i consiglieri comunali di Ragusa che hanno scelto Abbate e il partito di Cuffaro come propri riferimenti a Palermo. Vorremmo sapere cosa ne pensa il sindaco di Ragusa Cassì che pare proiettato verso un’alleanza elettorale con il partito di Cuffaro pur presentandosi come uno che rinnega i partiti. Avranno il coraggio e la forza di difendere la legge su Ibla contro questa insopportabile ingerenza che cela la volontà precisa di distruggere Ragusa Ibla e quanto di buono è stato fatto in tutti questi anni?”.

“Il Partito Democratico non ci sta – aggiunge Calabrese – e tramite i vertici regionali e i propri rappresentanti all’ARS, cominciando proprio con l’on. Nello Dipasquale, daremo battaglia per rifinanziare la legge su Ibla e assicurare la sua sopravvivenza. Su una cosa sola Abbate ha ragione: quando dice che le risorse per Ibla sono poche. Per questo dobbiamo ringraziare la maggioranza di governo degli ultimi cinque anni e che sta governando anche oggi. Ai tempi di Crocetta l’entità delle somme era maggiore, grazie alla costante vigilanza e al peso politico del parlamentare di maggioranza ragusano Dipasquale. Se l’on. Abbate riesce a promuovere una nuova norma che faccia arrivare altre risorse ai comuni patrimonio dell’Umanità che ben venga. Ma questa non sia la strada per cancellare ciò che esiste già sulla base di antiche rivalità campanilistiche. Anzi, gli lanciamo una sfida: riportare le somme per Ibla ai livelli del Governo Crocetta”.

“La città di Ragusa – conclude Calabrese – attende di conoscere le posizioni del sindaco Cassì e di alcuni consiglieri nei confronti del loro nuovo referente politico e delle sue prime mosse all’ARS evidentemente ostili nei confronti della nostra città”.