Una folla immensa ha preso parte, questa mattina, nella Cattedrale di Palermo, ai funerali di fratel Biagio Conte, il missionario laico fondatore della Missione Speranza e Carità.
A presiedere il rito l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, insieme ai vescovi di mezza Sicilia e a tantissimi sacerdoti.
Circa diecimila le persone che hanno preso parte alla messa. In migliaia anche ieri sera per la veglia di preghiera.
“L’unica eredità di cui Fratel Biagio si è appropriato – aggiunge l’arcivescovo – è stata il dolore e la povertà dei fratelli. L’eredità che ci lascia è la ricchezza del suo esempio”.
Lorefice ha ricordato poi il percorso umano di fratel Biagio ispirato al messaggio di san Francesco: era ricco e non gli mancava nulla ma ha fatto una scelta di rinunce per dedicarsi al riscatto dei poveri. Erano loro, la pace e la giustizia le sue passioni.
“Vedevamo in lui – ha aggiunto Lorefice – una certezza che vorremmo diventasse sempre nostra, di ogni uomo e di ogni donna di buona volontà. C’era una dolcezza nel suo essere che veniva da un Altrove, una vitalità che trovava le sue sorgenti in uno spazio inedito. Per questo fratel Biagio era vivo. Pieno di vita anche alla fine, sul letto che era diventato la sua croce. Sempre attento a ciò che succedeva nella città terrena, sempre in movimento. Anche alla fine, quando non poteva più muovere i piedi, le gambe, ma continuava a muovere il suo cuore, sul sentiero della vita”.