“Per porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità – scrivono in una nota le sigle sindacali Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio – le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete”.
Nei due giorni di stop, 25 e 26 gennaio, verrà avviata “una campagna di controinformazione sugli impianti” e ci sarà “un presidio sotto Montecitorio”.