Numeri eccezionali per la 36esima edizione del presepe vivente di Monterosso Almo che ha chiuso i battenti sabato scorso con la quinta delle cinque giornate programmate per questa stagione.
I vicoli, gli anfratti e le vecchie abitazioni del quartiere Matrice hanno ripreso a brulicare di vita, regalando emozioni a tutto spiano ai visitatori che, neppure in quest’ultima occasione, hanno voluto fare mancare la loro presenza. “E i numeri ci raccontano tutto – sottolinea il presidente dell’associazione Amici del Presepe, Giovanni Distefano – perché siamo stati in grado di consolidare le performance degli anni scorsi. Nelle cinque giornate i visitatori complessivamente sono stati oltre 10mila e, per di più, provenienti da ogni parte della Sicilia e anche dalla Calabria. Insomma, un resoconto davvero straordinario quello che possiamo fare e che la dice lunga su come questa tradizione vada il più possibile tutelata e salvaguardata”.
Il presidente Distefano, poi, ringrazia tutti i figuranti che hanno animato l’evento tradizionale del presepe, l’amministrazione comunale per il patrocinio e la logistica, gli sponsor che hanno sostenuto l’appuntamento, i carabinieri della locale Stazione, il comando della polizia municipale e l’associazione Rangers Europa di Monterosso Almo “i miei più stretti collaboratori e, soprattutto, i numerosi visitatori che ci hanno fatto l’onore di venirci a trovare – chiarisce – dando un senso a tutto quello che facciamo. E’ stato un modo per rivivere le emozioni di giorni indimenticabili e che animano come meglio non si potrebbe, almeno noi riteniamo così, le festività natalizie. Stiamo parlando, per quanto ci riguarda, della celebrazione di un percorso che, nei periodi delle feste, va esaltato il più possibile. E’ stata una bella edizione del presepe vivente di Monterosso Almo e siamo già pronti per allestire la rappresentazione del 2023-2024, dopo qualche opportuna settimana di riposo, che sarà quella in cui celebreremo il 37esimo anno di attività, un traguardo molto importante per una manifestazione del genere, la più antica della provincia di Ragusa”.