“Contro il SARS-Cov-2 non bisogna mollare la presa. Esistono due modi per combattere il virus: i vaccini e la profilassi”. A dirlo è la dottoressa Maria Antonietta Di Rosolini, direttrice dell’Unità operativa semplice dipartimentale Malattie infettive dell’ASP di Ragusa. L’impennata dei contagi degli ultimi giorni, che si è manifestata anche nella provincia iblea, impone un’attenzione costante da parte della popolazione, “specialmente per la salvaguardia degli anziani e dei soggetti fragili”.
“La vaccinazione – sottolinea la Di Rosolini – resta l’unica arma per alleviare la gravità dei sintomi. All’interno delle strutture ospedaliere, la maggior parte dei ricoverati appartiene alla fascia d’età over-80 e presenta casi di comorbilità e sintomi d’allettamento cronico. I vaccini bivalenti, che da settembre vengono utilizzati per la somministrazione della quarta dose, sono gli unici in grado di garantire un titolo anticorpale contro le sottovarianti BA.4 e BA.5 di Omicron, da cui recentemente si è sviluppata BF.7, che in Cina sta destando parecchia preoccupazione”. “Solo una maggiore copertura vaccinale – dichiara la dottoressa Di Rosolini – permetterà ai soggetti più fragili di prevenire il ricovero e proteggersi da un’eventuale nuova ondata. Molti di quelli ricoverati nei nostri reparti, per altro, sono fermi alla somministrazione della terza dose, avvenuta col vaccino tradizionale, e quindi più facile da “bucare” rispetto al vaccino bivalente”.
La direttrice dell’UOSD Malattie infettive sottolinea inoltre che “per tutti i pazienti oncoematologici o con patologie croniche e/o neurodegenerative, di cui non si può essere certi della risposta alla vaccinazione, è utile puntare sulla profilassi, attraverso la somministrazione degli anticorpi: la loro attività dura sei mesi e vuole garantire maggiore resistenza all’infezione, contribuendo a sviluppare forme meno gravi. In caso di infezione recente, ai pazienti fragili contagiati possono essere somministrati gli anticorpi monoclonali assieme agli antivirali. Tutto ciò – conclude la dottoressa Di Rosolini – consentirà di evitare sovraffollamento negli ospedali e nelle RSA Covid. Poiché il virus si è evoluto, anche noi dobbiamo farlo”.
Nelle scorse ore, relativamente al SARS-Cov-2, la direzione strategica dell’ASP di Ragusa ha recepito la direttiva del Ministero della Salute relativa all’aggiornamento delle modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di caso Covid-19, e provveduto alla riorganizzazione dei punti di esecuzione dei tamponi rapidi in modalità “drive-in”. L’attività di screening si terrà al Centro Asi di Ragusa, ogni martedì e sabato, dalle 9 alle 11; all’ospedale “Regina Margherita” di Comiso, tutti i mercoledì dalle 15.30 alle 16.30; alla “Fiera Emaia” di Vittoria, ogni venerdì dalle 15.30 alle 16.30; e al Centro direzionale Asi di Pozzallo (zona portuale), ogni lunedì e giovedì, dalle 8.30 alle 11.