In occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, che dal 1988 viene celebrata il 1° dicembre di ogni anno, si svolgerà oggi pomeriggio alle 18, al Centro Commerciale Culturale di Ragusa, il convegno medico-scientifico “Malattie sessualmente trasmissibili: verso una sessualità responsabile” organizzato da Arcigay Ragusa in sinergia con l’ASP 7 Ragusa, con la collaborazione del Progetto Lambda e dell’Informagiovani del Comune di Ragusa e il patrocinio dei Comuni di Ragusa, Modica, Vittoria, Comiso, Scicli, Santa Croce Camerina, Ispica, Pozzallo e Monterosso Almo.
Obiettivo del convegno è promuovere la diffusione di una corretta informazione sulle malattie e le infezioni sessualmente trasmissibili (MST e IST) e rafforzare la cultura della prevenzione. Un’importante occasione per porre all’attenzione pubblica un fenomeno che spesso passa inosservato o resta appannaggio degli specialisti e di ristretti gruppi di attivisti. “Sono molto soddisfatto di questo convegno – dichiara Andrea Ragusa, presidente della sezione territoriale di Arcigay e consigliere nazionale dell’Associazione –, che ci offre la possibilità di partecipare a un dibattito di spessore assieme a professionisti seri che da anni si occupano di prevenzione e salute. L’appuntamento di oggi conferma ancora una volta la capacità di Arcigay di essere poliedrica e piena di sfaccettature. Non autorelegata nei meandri dell’associazionismo dalle porte chiuse, ma aperta a sfide e ad argomenti complessi”.
A inquadrare il tema del convegno sarà il dottor Antonio Davì, direttore dell’UOC Malattie Infettive di Modica, con un intervento dal titolo “AIDS e MST, cosa è cambiato?”, nel quale traccerà un excursus sull’AIDS e sulle altre malattie sessualmente trasmissibili e tratterà le misure sanitarie di prevenzione e cura rese oggi disponibili dalla ricerca medica e farmacologica. A seguire, la responsabile dell’UO Educazione e Promozione della Salute aziendale dell’ASP Ragusa (UOEPSA), dottoressa Daniela Bocchieri, parlerà di corretti stili di vita e prevenzione, con uno sguardo specifico rivolto alla costruzione dell’identità di genere nei giovanissimi e all’educazione alla parità d genere. “L’approccio medico psicosociale e di integrazione tra la realtà ospedaliera e il territorio risulta necessario per affrontare e dare supporto alle persone ai fini di una corretta prevenzione delle MST – spiega Bocchieri –. L’UOEPSA persegue l’obiettivo di garantire a ciascun individuo e alla comunità le condizioni favorevoli per una scelta consapevole di stili di vita salutari in un’ottica di ONE HEALTH, ovvero di salute unica in tutti i suoi aspetti fisico-psico-sociali”. In questa direzione si muove un innovativo progetto in itinere dell’ASP Ragusa, “Educare alla parità di genere”, rivolto alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, che vede in rete l’UOEPSA in qualità di proponente, il Consultorio 2 di Ragusa, l’Ufficio Comunicazione e Stampa dell’ASP RG, il Circolo Didattico Mariele Ventre di Ragusa e l’IC Quasimodo di Ragusa.
Quello della prevenzione attraverso un’informazione adeguata e scientificamente corretta è dunque un aspetto chiave nella gestione delle MST. L’alone di pregiudizio e stigma che in taluni contesti accompagna ancora oggi le malattie a trasmissione sessuale può infatti ostacolare l’assunzione di comportamenti sessuali responsabili e la diagnosi precoce delle infezioni, prima cioè della comparsa di sintomi o di patologie in stato avanzato.
Stando ai dati ufficiali diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità a novembre 2021, nel 2020 le nuove diagnosi di HIV in Italia sono state 1303, pari a un’incidenza di 2,2 su 100.000 residenti, mentre l’incidenza media osservata tra i Paesi dell’Unione Europea è di 3,3. L’incidenza delle nuove diagnosi HIV è in diminuzione dal 2012, con una riduzione più evidente a partire dal 2018 e accentuata nell’anno preso in considerazione dall’emergenza Covid. La pandemia ha comportato infatti un forte impatto sul sistema sanitario in generale e in particolare sul comparto delle malattie infettive, con limitazioni nell’accesso ai centri di cura e screening e un calo dell’attività di testing.
Se dunque si registra in Italia una diminuzione costante delle nuove infezioni, confrontando tutte le modalità di trasmissione emerge come ad oggi la sospetta patologia HIV correlata rimanga il motivo più frequente di esecuzione del test. Dal 2015, sempre secondo i dati dell’ISS, è aumentata la percentuale di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV, con la duplice conseguenza negativa della potenziale e inconsapevole trasmissione del contagio ad altri soggetti e di una minore efficacia delle cure.
Sotto un altro aspetto, è significativo rilevare come secondo alcuni studi (European MSM Internet Survey 2017) esisterebbe un nesso tra la persistenza di atteggiamenti omo-bi-transfobici e il mancato ricorso alle misure di prevenzione e controllo delle malattie sessualmente trasmissibili. Le persone LGBTQIA+ che vivono in contesti ad alto tasso di omofobia, e dove non ci sono tutele o vi sono addirittura politiche ostili, avrebbero cioè a disposizione un minore accesso alle informazioni e tenderebbero a evitare di esporsi con gli operatori e le operatrici della sanità.
Superamento dei pregiudizi e della “sierofobia”, informazione e prevenzione sono pertanto le direttrici che dovrebbero informare le politiche e i servizi delle strutture preposte alla tutela della salute nelle sue varie declinazioni.
Di grande rilevanza in questo senso è il Progetto Lambda, realizzato dal Comune di Ragusa, dal Comune di Canicattini Bagni, da A.Ge.D.O. Ragusa e dall’Associazione Culturale Dahlia di Palazzolo Acreide, che ha preso il via lo scorso ottobre con l’apertura dello “Sportello di ascolto e accoglienza per le persone LGBTQI+ e le loro famiglie” con sede a Ragusa. La dottoressa Elvira Adamo, responsabile del progetto, interverrà al convegno illustrando i servizi offerti a tutela delle persone LGBTQIA+. Infine, il dottor Simone Digrandi, delegato alle Politiche giovanili del Comune di Ragusa, esporrà l’attività dell’Informagiovani comunale per la promozione della salute.