“C’è tempo”: il progetto per stare insieme e fare del bene

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Un luogo in cui incontrarsi, stare insieme, condividere momenti piacevoli, è quello nato nei saloni della parrocchia di San Giuliano Eymard di Ragusa grazie a un progetto ideato dalla Caritas della città.

“C’è tempo” è uno spazio di aggregazione nel quale i diversi momenti sono scanditi dalla voglia di incontrarsi.

“L’idea di questo progetto è nata nei mesi estivi – ci racconta Emiliano Amico il coordinatore di ‘C’è tempo’ – perché è un periodo felice, di ferie, di vacanze per molti, ma che ha un’altra faccia della medaglia, quella più triste, fatta di solitudine e abbandono, in cui le persone si ritrovano sole in una città che diventa deserta. E allora abbiamo pensato di intervenire, ma non volevamo creare un circolo, bensì un posto da vivere davvero insieme alle persone”.

Nascono così i laboratori di cucito, di zooantropologia didattica, di giardinaggio, di cucina, di informatica, di pittura, di decoupage, di make up. Fino a divertirsi con il karaoke, con tornei di calcio, di biliardino, ping pong.

È sempre attiva l’iniziativa “Mi ricordo”, una raccolta di memorie orali, registrate, catalogate e rese disponibili a tutti sul web per far sì che il patrimonio culturale, storico dei nostri nonni non vada disperso, ma venga reso disponibile alle nuove generazioni, agli studiosi, alle scuole. E sono anche in programma delle iniziative culturali, come la presentazione del libro su Giovanni Spampinato.

 

“La bellezza di questa realtà è che tante persone, tanti professionisti, si sono messi a disposizione per tenere questi laboratori gratuiti, segno che c’è la volontà di creare una rete solidale. Abbiamo iniziato con due pomeriggi a settimana, il martedì e il giovedì, ma da novembre, aggiungeremo anche il mercoledì”.

“E’ uno spazio aperto a tutti, gratuito, intergenerazionale, dove ognuno può scegliere a quale laboratorio partecipare. L’idea non è solo di offrire svago, ma anche di strutturare un’idea di famiglia con un’apertura verso l’esterno, verso la città, che garantisce la vera e sincera integrazione”.