Sorveglianza speciale con braccialetto elettronico: prima volta a Ragusa

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Nell’ambito dell’attività volta a prevenire le condotte delittuose sull’intero territorio provinciale, personale della Divisione Anticrimine della Questura di Ragusa ha dato esecuzione, per la prima volta in provincia, al provvedimento adottato dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Ragusa, con cui è stata disposta l’applicazione della sorveglianza speciale con l’impiego di strumenti elettronici.

Il destinatario della misura aveva assunto condotte intimidatorie e violente nei confronti della vittima, reiterate e idonee a causare un rilevante turbamento psicologico in quest’ultima. A queste si sono aggiunti comportamenti persecutori, a breve distanza tra loro e nei confronti di diversi soggetti, da cui si è desunta l’inclinazione a delinquere del predetto destinatario.

Sulla base dell’attività istruttoria posta in essere dal personale della Polizia di Stato, volta ad accertare le condotte di coloro che siano dediti a commettere reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica, il Tribunale di Catania ha accolto la proposta del Questore di Ragusa, disponendo la sorveglianza speciale, immediatamente eseguita dal personale della Divisione Anticrimine della Questura, con l’applicazione dello strumento di controllo del braccialetto elettronico, ritenuto idoneo nel caso concreto, relativamente alla particolare natura e al grado di pericolosità del destinatario.

Tale dispositivo di sorveglianza, rientrante tra le procedure di controllo a distanza mediante mezzi elettronici, si pone l’obiettivo di assicurare e rafforzare l’effettiva tutela dei soggetti esposti a pericoli. In particolare, si tratta di uno strumento tecnologico a disposizione del sistema Giustizia, nella forma innovativa della sorveglianza elettronica, volto a garantire una sinergia di risultati: offrire alle Autorità competenti nuove opportunità e scelte di rimodulazione delle misure restrittive cautelari e alternative alla pena e fornire alternative pratiche di controllo avanzato, in risposta alle crescenti e diverse esigenze di tutela della sicurezza pubblica, per la cui garanzia la Polizia di Stato si è sempre posta in prima linea.