Le Vie dei Tesori a Ragusa e Scicli dal 1 al 16 ottobre: il programma

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Il festival delle Vie dei Tesori ritorna nel Val di Noto seguendo il filo di quel barocco nato dal terremoto del 1693: prima e dopo, in un territorio che si vide costretto a ripartire da zero. Le chiese medievali  furono ricostruite, ma quelle poche che restarono intatte oggi sono un tesoro da riscoprire. Ragusa ne ha diverse e le conserva con affetto, Scicli le cerca e le trova, piccoli e rupestri. Due città profondamente diverse che, cucite dal filo di Vie dei Tesori, collaborano fattivamente per la promozione dello stesso territorio: e il turismo le ha premiate, qui la ripresa post covid è già una sicurezza. Riecco il festival, dunque, al suo quinto anno consecutivo – da sabato 1 a domenica 16 ottobre, visite, passeggiate ed esperienze, un programma articolato costruito con le giovani associazioni sul posto e il supporto dei due Comuni.

LE VIE DEI TESORI A RAGUSA

Si parte dal cuore di Ragusa Ibla, dal duomo di San Giorgio nel cui museo sono conservate le opere sopravvissute al sisma lungo un percorso espositivo negli ambienti che furono in passato le stanze dei canonici. Ma quella che sarà suggestiva  sarà la  visita in notturna – soltanto questa domenica, tre turni di un’ora dalle 21 alle 23 – , un’esperienza unica che si concluderà con la magnifica Cona del Gagini. Poi si salirà sul campanile di San Giovanni Battista: vista mozzafiato, ma scendendo si passerà attraverso una particolarissima “veste” rococò. Non vanno saltati gli affreschi medievali sopravvissuti di Santa Maria delle Scale; le tombe dei nobili  ragusani e la cappella degli Arezzo di Donnafugata nella gotica San Francesco all’Immacolata, a Ibla; poco lontano c’è la chiesa della Maddalena, una delle più antiche che un tempo fu legata al vicino ospedale, distrutto dal sisma; e il Santissimo Salvatore che conserva gelosamente il crocifisso di Carmelo Licitra detto u ghiuppinu e due quadri del Cascone. Ancora tesori da scoprire? gli arredi sacri e le famose “cappe magne” indossate dai canonici della Collegiata di San Giorgio, conservate nella chiesa di Sant’Agnese, vicino al Duomo; la chiesa dell’Annunziata, nell’antica Ciudecca ebraica di Ragusa, ricostruita grazie al contributo del barone Battaglia di Torrevecchia, che la volle collegata al suo palazzo tramite un passaggio personal; la seicentesca chiesa di San Filippo Neri, con le sue tele d’epoca, un’occasione da non lasciarsi scappare perché di solito apre soltanto per celebrazioni importanti. Salendo la sua scenografica scalinata, scoprirete che palazzo Arezzo di Trifiletti custodisce la memoria intatta di uno dei casati più antichi dell’intera Sicilia. E poi Cava Gonfalone,  da dove, per oltre 200 anni, i “pirriaturi” hanno estratto i blocchi di pietra con cui è stata ricostruita Ragusa Ibla. Qui questa domenica (e poi nel terzo weekend) dalle 15.30 un ceramista di Caltagirone proporrà la dimostrazione dal vivo della lavorazione e delle decorazioni nello stile calatino. Un bagno di colori? Solo al Cinabro carrettieri, la bottega degli artigiani Damiano Rotella e Biagio Castilletti, tanto amati da  Dolce e Gabbana, e Steve McCurry: qui vi faranno sporcare di colori dipingendo un oggetto live. Un’altra esperienza porterà l’ultima domenica (16 ottobre) al Centro Commerciale Culturale per Korevolution, un vero e proprio viaggio nella musica corale attraverso i secoli affidato al coro 4Keys (30 elementi tra coristi e musicisti) che da Haendel a Mozart, a Verdi arriverà fino ai giorni nostri. E in questa occasione, la sera si potrà anche scoprire la collezione d’arte e il lavoro dell’associazione Il corno francese blu, partner sul territorio del festival. Due le passeggiate: il 9 ottobre nel quartiere Archi guidati da Gaetano, Cosentini, un itinerario alla ricerca dei luoghi simbolo fino a via Velardo, una delle poche vie sacre in Sicilia (che proprio sabato in notturna si trasformerà in una galleria  d’arte e di narrazioni en plein air). E nell’ultimo weekend, un percorso guidato alla scoperta dei luoghi del centro storico.

LE VIE DEI TESORI A SCICLI

In stretta collaborazione con la Pro Loco nasce una nuova, bellissima edizione molto legata al territorio, con il ritorno di luoghi che il pubblico ha amato veramente tanto, ma anche con l’apertura di chiese sconosciute. A partire dalla fiction che è ormai studiata come esempio di “motore turistico”: il Palazzo del Comune ha rivoluzionato e suoi uffici e è diventato un museo sul set cinematografico delle avventure del famoso Commissario, perché proprio qui viene ambientato l’interno del commissariato di Vigata nella famosa fiction campione di incassi. Si riconosceranno l’ufficio del commissario, la sala d’aspetto, il centralino, e ovviamente la stanza dell’acerrimo nemico di Montalbano, il questore Bonetti-Alderighi. Ma i luoghi da visitare sono comunque parecchi: il bellissimo Palazzo Busacca, ottocentescocostruito dalla potente Opera Pia che gestiva l’”oro del Busacca” il patrimonio dello sciclitano Pietro Di Lorenzo, detto Busacca, con la quale si finanziarono opere umanitarie per oltre tre secoli. Poi Palazzo Bonelli Patanè, uno dei tesori nascosti della cittadina barocca, elegante, leggero, interamente affrescato tra fine ‘800 e inizi ‘900, con le tappezzerie e gli arredi originali. E infine Palazzo Spadaro con i balconi a mensoloni e il ponticello, detto “degli innamorati”: qui scoprirete una bellissima collezione del Gruppo di Scicli, con in testa gli artisti Piero Guccione e Franco Sarnari. In occasione del festival verranno aggiunte alcune tele inedite. Un altro museo spontaneo, dentro la chiesa di san Vito, dedicato alle “carcare”, le antiche fornaci; l’antica farmacia Cartia, che sembra essere rimasta all’800, tra bilancini, albarelli da farmacie, pozioni, provette, preparazioni dai nomi magici; il Museo del costume e della cucina, profondamente legato al territorio e al “famoso” cioccolato. Due le chiesette rupestri, una più interessante dell’altra: la “Scalilla”, costruita in una grotta ai piedi di San Matteo, ha una facciata semplice, con un piccolo campanile inglobato e un finissimo portone policromo. E’ legata alla leggenda della Madonna della Catena che intervenne per salvare la vita di tre poveracci condannati ingiustamente. Aprono tre chiese particolari: Santa Maria della Consolazione che nasconde un portale che è un rarissimo esempio dell’architettura rinascimentale del Val di Noto, introduce ad un originale pavimento con tarsie di pietra bianca calcarea e nera pietra asfaltica; Santa Teresa che è un tipico esempio di stile settecentesco ibleo, un tripudio di stucchi, spire floreali, intarsi, leziose cornici rococò e tele settecentesche: vi sono tutt’ora esposti gli ex voto quattrocenteschi a suo tempo trasferiti dal convento della Croce. Infine, un luogo che è simbolo di rinascita sociale: il convento domenicano del Rosario che nel 1883 passò alle terziarie Domenicane che oggi gestiscono il Centro diurno per giovani in difficoltà. Infine, un presepe attenderà infine alla fine dei cento gradini della Grotta delle Cento Scale che scende nella “pancia” di San Matteo, un antico passaggio che conduceva ad un polla di acqua dolce, necessaria in caso di assedio dei saraceni. Una passeggiata condurrà invece alla scoperta dei palazzi delle famiglie più abbienti della Scicli seicentesca, prima del terremoto.

COME PARTECIPARE

Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando  la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a [email protected].