Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, interviene in merito al piano della mobilità e alle strategie turistiche per il futuro a Ibla.
Qui sl sua dichiarazione:
“Nei giorni scorsi sono state invitate le associazioni che a Ibla rappresentano i vari portatori di interesse (residenti e gestori di attività commerciali) per discutere di un paio di argomenti:
- gli effetti del Piano della mobilità adottato questa estate;
- le strategie turistiche degli anni a venire.
Sul primo punto, ciascuno dei presenti ha espresso la propria più o meno moderata insoddisfazione verso le misure adottate, giudicate sbilanciate sempre a favore degli “altri”: dei residenti secondo gli esercenti, e viceversa; il che mi conduce ad un paio di riflessioni. La prima è che questa Amministrazione ha mantenuto un corretto profilo super partes, con l’unico obiettivo di individuare le misure più idonee nell’interesse di tutti. La seconda è che “se nessuno è soddisfatto, vuol dire che si tratta di un buon compromesso”.
Ovvio che tutto è migliorabile, e che quando avremo altri dati su presenze, afflussi e criticità, ci si confronterà ancora.
Sono convinto che le scelte di dotare la ZTL di un controllo elettronico degli accessi, di prevedere più stalli di sosta a pagamento, di istituire navette dal centro di Ragusa superiore a Ibla (nei soli mesi di luglio e agosto oltre 62.000 persone si sono recate a Ibla utilizzando questo servizio gratuito), hanno avuto un effetto regolatorio nel complesso molto positivo e che saranno confermate dalle prossime amministrazioni.
I commenti catastrofici di giugno, che preconizzavano la morte di Ibla a causa di una supposta “blindatura”, infondendo per qualche tempo autentico “terrore” tra la gente di Ragusa che aveva in mente di fare anche solo una passeggiata a Ibla, sono oggi sostituiti da valutazioni più pacate e sfumate, a fronte oltretutto di una presenza di turisti che, secondo diversi osservatori, è stata sui livelli degli scorsi anni (se non superiore per alcuni) nonostante la fortissima crisi economica globale.
Sul secondo punto si è avuta la conferma che la scelta di puntare su un Piano strategico del turismo con il supporto di analisti ed esperti del settore, se ben spiegata e sostenuta, raccoglie il favore anche di chi a Ragusa ha fatto della presenza turistica qualificata la ragione della propria impresa, e che già investe risorse umane ed economiche nella promozione della città.
Ragusa ha già fatto tanti passi avanti in questo senso, checché se ne dica, ed ha tutto quello che serve (mare, campagna, architettura, storia, clima, grandi eventi) per diventare la destinazione stabile per più giorni e in più stagioni per un target di turisti (e sono tanti) che ambiscono a vivere esperienze sensoriali su più fronti.
Quello che è mancato in questa ridda di commenti e prese di posizione, è forse l’opinione e la testimonianza proprio dei turisti, che hanno scelto di trascorrere una vacanza a Ragusa: cosa ne pensano? Quali servizi ritengono validi e quali carenti? Come valutano il decoro della città?
Anche sotto questo aspetto di ascolto Ragusa può e deve migliorare, e la scelta di dotarsi di un Piano strategico del turismo serve anche a questo.
Per il momento possiamo basarci sui commenti che ciascuno di noi ragusani ha avuto modo di intercettare: ogni volta che è capitato a me, ho tratto in genere valutazioni estremamente positive, di gente che ha apprezzato non solo la accoglienza, il buon cibo e il paesaggio, ma anche la pulizia, il senso civico, il decoro di una città che ha ormai stabilmente un posto di rilievo negli itinerari turistici nazionali ed internazionali, ma che è chiamata nei prossimi anni ad un ulteriore salto di qualità e ad una consacrazione definitivi”.