Brucia ancora mezza Sicilia, anche se la giornata ‘nera’ sembra restare quella di ieri.
“Ogni stagione anti-incendio si caratterizza per giornate critiche che verranno ricordate nel tempo: il 18 agosto 2022 verrà sicuramente ricordato”. Lo dice il dirigente della forestale della Regione siciliana Giovanni Salerno. Oltre il rogo di Pantelleria, in tutta la Sicilia si è registrato il record di focolai: dalle prime luci del giorno quasi l’intera flotta aerea dello Stato è stata impegnata proprio in Sicilia per le operazioni di spegnimento.
Su un totale di 21 richieste di intervento nazionali ricevute dal Centro operativo aereo unificato (Coau) 17 sono pervenute dalla sala operativa del Corpo forestale della Regione siciliana. Più di 14 gli equipaggi dei Canadair impegnati nell’isola a cui vanno aggiunti i 10 elicotteri della flotta regionale. Da una prima stima approssimativa sono andati in fumo 290 ettari di aree non boscate e 56 ettari di aree boscate per un totale di 346 ettari. In Sicilia 130 incendi e 15 focolai solo a Palermo.
Oggi la situazione è sotto controllo, anche se gli incendi non mancano, purtroppo.
Restano ancora alcuni focolai a Palermo, attorno ai monti del capoluogo, nella zona di Giacalone, frazione di Monreale, ed in provincia di Messina, mentre è tornato a soffiare un leggere vento di maestrale che dovrebbe scoraggiare l’azione dei piromani. Sarebbero, infatti, in buona parte di origine dolosa, gli incendi che hanno devastato l’isola. In fiamme ettari di macchia mediterranea dal Trapanese alla provincia di Agrigento, dal Siracusano al Catanese.
La Procura di Marsala ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’incendio scoppiato a Pantelleria.