Nei primi cinque mesi del 2022 i decessi sul lavoro sembrano in diminuzione (-16%).
Ma il decremento è dovuto alle numerose morti per Covid dello scorso anno, quasi assenti quest’anno.
In realtà la stima degli infortuni mortali “non covid” vede un aumento del 166% e i numeri comunque dipingono sempre una tragedia: da gennaio a maggio sono 364 le vittime.
A crescere drammaticamente sono le denunce di infortunio: + 48 % rispetto al 2021.
Sanita’, attivita’ manifatturiere e trasporti i settori più colpiti.
E nella mappatura dell’emergenza dell’osservatorio Vega Engineering la Sicilia si colloca nella zona gialla come livello di rischio.
Il decremento della mortalità rispetto al 2021 sembrerebbe un dato importante e confortante (-16 %), ma tale variazione è fortemente “contaminata” dalla quasi totale assenza dei decessi per Covid nel 2022 rispetto al 2021: lo scorso anno infatti, nel primo quadrimestre, gli infortuni mortali per Covid erano 210 su 306. Quest’anno sono solo 6 su 261. Ciò significa che gli infortuni mortali “non Covid” sono passati dai 96 del 2021 ai 255 del 2022, con un eclatante e drammatico incremento del 166%.
Sono 364 i lavoratori che hanno perso la vita da Nord a Sud del Paese nei primi cinque mesi del 2022, con una media angosciante di oltre due morti sul lavoro al giorno. In netto aumento, inoltre, le denunce di infortunio, che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso aumentano del 48%”.