Il rischio che dal prossimo autunno torni ad aumentare in misura preoccupante il numero di fallimenti delle imprese è alquanto probabile, secondo uno studio della Cgia di Mestre. Cgia indica cinque province a rischio più delle altre, fra queste tre sono siciliane.
“A livello provinciale – si legge – preoccupa la situazione di Verbano-CusioOssola, Latina, Ragusa, Trapani e Siracusa”.
Molte attività commerciali e produttive rischiano rischiano il fallimento per il deterioramento del quadro economico generale, ascrivibile al caro energia/carburante e all’impennata dell’inflazione, all’impossibilità di cedere i crediti acquisiti con il superbonus 110%, che ammontano a circa 4 miliardi di euro e ai mancati pagamenti della pubblica amministrazione nei confronti dei propri fornitori, che secondo l’Eurostat sono almeno 55,6 miliardi di euro. Con una specificità tutta italiana, per molte di queste imprese – rilevano gli artigiani – la chiusura definitiva non sarà causata dall’impossibilità di pagare i propri debiti, ma per crediti inesigibili, ovvero per insolvenze in grandissima parte imputabili alle inadempienze della nostra pubblica amministrazione.