Scatta la corsa al reclutamento di nuovi infermieri all’Asp di Ragusa. Il sindacato Nursind spiega che sono oltre 265 i posti vacanti, secondo il piano dei fabbisogno deliberato nei giorni scorsi, ricoperti dagli attuali incarichi a tempo determinato, a cui si aggiungeranno i pensionamenti. La programmazione, chiarisce Giuseppe Savasta, segretario territoriale Nursind, evidenzia come “l’impegno per il 2022 è quello di cercare di assumere ben 235 infermieri, 11 per il 2023 e infine 67 nel 2024 fino al raggiungimento dei posti liberi in dotazione organica che risulta essere al completo annoverando 1.458 posti totali. Questa modulazione è sempre suscettibile di variazioni influenzate sia dai fondi legati alle assunzioni e stanziati dalla Regione sia dal numero di personale che andrà in quiescenza o che lo ha già fatto”.
Il Nursind ricorda le battaglie sulla dotazione organica e le perplessità sollevate lo scorso anno considerando deficitaria la dotazione organica. “Con notevole piacere – dice Savasta – abbiamo appreso che nel dicembre 2021 la nuova dotazione organica annoverava un aumento di posti per infermieri e l’inserimento come avevamo segnalato di posti per infermiere pediatrico”.
Al percorso delle assunzione, ricorda il sindacato, si deve aggiungere anche la recente pubblicazione della legge regionale “che consente alle Asp entro il 31 dicembre 2022 di avviare la ricognizione del fabbisogno di personale e di procedere con i percorsi di stabilizzazione per il personale di ruolo sanitario, tecnico e amministrativo, che siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali”. La norma regionale apre la possibilità di ricevere un contratto a tempo indeterminato anche a coloro i quali abbiano maturato o matureranno al 31 dicembre 2022 i 18 mesi d’incarico.
Savasta ricorda inoltre che è necessario “non perdere di vista la graduatoria della mobilità del bacino orinatele indetta nel 2019 che, ci auguriamo, venga estesa a più dei semplici 97 posti messi a disposizione per infermieri, considerato che la maggior parte di quest’ultimi sono infermieri che hanno deciso di andare lontano dalla propria terra e dai propri affetti perché hanno preferito partecipare e vincere concorsi pubblici fuori regione per crearsi un futuro che all’epoca la nostra Regione non garantiva”.