“A Cresta Alta”, il festival in ricordo di Jacko Giacchino è stato un successo

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Domenica scorsa Lebowski Music Network e Maniacreativa, al Parco City di Ragusa, hanno dato vita ad un evento di beneficienza in memoria di Antonio “Jacko” Giacchino: “A Cresta Alta”.

L’unico modo possibile per omaggiare ed onorare questo grande amico e musicista prematuramente scomparso a causa di una rara malattia.

Il festival musicale ha coinvolto dodici band ed artisti locali con lo scopo di raccogliere fondi da devolvere a favore di Myositis UK, ente che si occupa della ricerca per la dermatomiosite, malattia che ha colpito Antonio e che aiuta le famiglie che, nelle malattie rare, trovano difficoltà insormontabili, ricerche e piani terapeutici limitati.

Sono stati raccolti circa tremila euro.

Inoltre per tutto il giorno sono stati presenti mercatini del biologico e dell’artigianato:

-Sanapu sicilia (marmellate e confetture)
-Scialindacori (gioielli artigianali)
-i due soli (orto biologico)
-Sicilia punto L (casa editrice)
-Candiano shop (prodotti sostenibili)
-La capra birikina (formaggi di capra)
-Cantina Frasca (vino bio)
-Libreria Zazie (libreria)
-Lebowski shop
-Magic music (vinili)
-Qirat.tattoo (tatuaggi)

Per l’evento, in collaborazione con Spazio87, Prima Classe e CITY Ragusa, si sono esibiti sul palco:
– Born It
– When Noise Collides
– Tir Na Nog
– Omissis
– The Shameless
– Partinico Rose
– Di Viola Minimale
– The Forma Mentis
– OrangJuiz
– Whisky & Gloria
– WTFunk
– Andrea Iozzia

Durante la giornata si sono alternati i Dj set a cura di Marco Gustella (from Baciamolemani) ed Andrea Sascaro e il Fotografo Ufficiale, anche lui pro bono, è stato Giulio Bellomia.

“Grazie agli sponsor – spiegano gli organizzatori – abbiamo potuto realizzare al meglio la giornata, un grazie a loro è doveroso. C.T.A. Service, Carrozzeria Occhipinti, Cartongesso di M. Martire, Minds drink, Toshi Ragusa, Yblon birrificio siculo, Hiblasus i salumi della tradizione. E grazie soprattutto allo staff, fantastici ragazze e ragazzi che hanno aiutato a montare e smontare, senza di loro gestire le quasi mille persone accorse sarebbe stato impossibile”.

“Per me – dice Bruna Natoli . è stata una giornata intensa, faticosa, ma fantastica. Quando si lavora alla realizzazione di un evento si pensa a mille cose: come deve svolgersi, quali problemi potranno presentarsi, quanta gente verrà, ecc. Spesso lascio poco spazio alle emozioni proprio perché voglio restare concentrata e cercare di portare a termine l’evento al meglio delle possibilità. Ma domenica è stato una centrifuga di emozioni. La prima di tutte l’euforia di trovarsi circondati da quasi 1000 persone. Poi la felicità di vedere tutti felici, tutti entusiasti, sia il pubblico che i musicisti e lo staff. Si è ballato, si è cantato e sono volati pure baci e abbracci. Dopo due anni sembrava un miracolo. Infine la commozione e la nostalgia, ascoltare prima Benedetta, la sorella di Antonio, e poi abbracciare poi la madre  è stato bello e maledetto. Aver dato il giusto saluto a Jacko fa stare meglio, è vero, ma è doloroso; includere poi Nicolò e tutti gli altri che non ce l’hanno fatta per via di una malattia disgraziata è stato necessario. Il ricordo che abbiamo di loro li farà vivere per sempre e spero riusciremo a festeggiare la loro vita ogni anno, con un festival sempre più grande, sempre a cresta alta”.