“L’ultima novità nel caso Caravaggio è la rinuncia al contributo del Comune, e forse anche del Libero Consorzio dei Comuni, da parte degli organizzatori della mostra.
Una notizia che fa scalpore, inevitabilmente, alla luce delle assicurazioni, che avevano ricevuto, e avevano accettato come affidabili, gli amministratori che le avevano girato alla critica delle opposizioni e dell’opinione pubblica, dopo il giudizio negativo del critico Vittorio Sgarbi e le comunicazioni di alcuni esperti, citati come garanti nella delibera di giunta e nella determina dirigenziale, che si sono detti estranei ad ogni valutazione sull’opera sull’autenticità del dipinto. Se tutto era a posto, come continuano ad affermare gli organizzatori e come, ampiamente, hanno assicurato il sindaco e l’assessore Barone, in consiglio comunale, perché tanta preoccupazione?”.
È la riflessione del consigliere Comunale Giorgio Mirabella che, anche dopo un confronto all’interno del suo gruppo INSIEME, aggiunge:
“Penso sia arrivato il momento nel quale il primo cittadino possa trarre le conclusioni di una vicenda amministrativa trattata, a tutti i livelli, con estrema superficialità, per l’evidente pressappochismo da principianti che ha caratterizzato, dall’esplosione del caso, tutta la vicenda.
Il sindaco ancora mercoledì sera, in consiglio comunale, giustificava tutte le procedure attivate e gli elementi che ne avevano consigliato l’elargizione di soldi pubblici per la mostra del “presunto” Caravaggio.
Il carosello di dichiarazioni e comunicati dell’ultimo momento lascia basiti per la sua stranezza che oscilla fra il teatro dell’assurdo e la commedia napoletana.
La sera di mercoledì 25 maggio, in seduta ispettiva di consiglio comunale appositamente convocata su invito del primo cittadino per rispondere del caso Caravaggio, Cassì comunica che il contributo agli organizzatori è stato ‘congelato’.
Si può leggere sul sito del Comune che, nella stessa giornata, presumibilmente nelle ore antimeridiane, gli uffici avevano adottato determina per revocare l’identico atto del mese di marzo, contenente il contributo da erogare ad una stamperia, per conto degli organizzatori.
Da una nota degli organizzatori di oggi, sabato 28 maggio, si apprende che, con mail certificata del 24 maggio, martedì, precedentemente alla seduta del civico consesso, era stata comunicata la rinuncia al contributo.”
“Una successione di eventi, se non poco credibile, di certo strana, che fa emergere, prima di tutto, una significativa anomalia: il sindaco parla in Consiglio di congelamento, mentre gli uffici hanno revocato la determina per il contributo su espressa rinuncia degli organizzatori – specifica Giorgio Mirabella che così conclude: vogliamo tralasciare la gravità e la delicatezza del caso, ma il fatto che il Sindaco mente o sa di mentire a proposito del blocco del contributo è fuori da ogni accettabile prassi politica.
Se poi, realmente, non sa di quello che avviene in altre stanze del nostro Comune, in ordine alla delicatezza della questione, è proprio il caso di auspicare un quanto mai opportuno passo indietro del primo cittadino, meglio se preceduto da quello dei suoi assessori, per restituire prestigio e credibilità alla città che non mai ha vissuto, nella sua storia, momenti bui come questo”.
La nota di Insieme riporta i fatti corredandoli con alcuni commenti, molto simili a quelli di altri gruppi politici, come il Movimento 5 stelle.
È chiaro come la scelta dell’organizzazione di rinunciare al contributo abbia tolto da una posizione scomoda l’amministrazione comunale. Ma per Cassì e Barone (unici anche nell’amministrazione a difendere l’operazione ‘Caravaggio ragusano’) quella che doveva rivelarsi una gran trovata sembra ritorcersi contro come un clamoroso autogol.
Intanto, il 3 giugno ci sarà il gran simposio.