“Siamo ora e sempre col cuore, la mente e la memoria con Alice a tre anni dal suo vile omicidio – continuare a non dimenticare Alice, Maria, Pamela: le nostre donne vittime di violenza.”
Con queste parole, a tre anni dal femminicidio di Alice Bredice, uccisa il 29 aprile 2019 per mano del marito, l’associazione Adesso Basta lancia l’iniziativa del prossimo 28 aprile, un incontro per ricordare tutte le donne vittime di femminicidio e per dire un deciso no alla guerra, che si terrà a partire dalle 19 al Ponte Vecchio di Ragusa, luogo scelto per rappresentare simbolicamente la necessità di incontrarsi e di attuare un vero cambiamento.
Questo il comunicato di Adesso Basta, che riportiamo integralmente:
“A fronte delle catastrofi della pandemia, del riscaldamento globale, della scarsità di cibo e di acqua, ci sembra pazzesco assistere a una terribile guerra d’invasione con il rischio anche di una guerra nucleare.
Siamo con le donne ucraine chiuse nei rifugi, con quelle costrette a scappare e a difendersi.
Siamo con le donne esposte all’atrocità dello stupro che sempre la guerra porta con sé. Siamo con le donne che in tutti gli scenari di guerra affrontano orrori per sopravvivere. Siamo con tutte/i coloro che chiedono accoglienza, senza distinzione di provenienza, di colore della pelle, di religione, di scelte di vita.
Siamo con le bambine e i bambini impauriti e traumatizzati per sempre dalla guerra vissuta e da quella spettacolarizzata dal sistema comunicativo.
Siamo con la libertà delle donne russe che si scontrano a caro prezzo con la censura, la repressione violenta, la propaganda di Stato. Con le madri che piangono i loro figli costretti a combattere.
Siamo con le giornaliste di guerra che raccontano le vite distrutte, la devastazione dell’ambiente e i giochi di potere dei contendenti.
Siamo con le donne che diffidano dell’eroismo patriottico che ha seppellito milioni di giovani.
Siamo ora e sempre col cuore, la mente e la memoria con Alice a tre anni dal suo vile omicidio.
È sempre il tempo per:
· cessare il fuoco e trattare seriamente per la pace;
· non fomentare la spirale di guerra e incrementare sempre più la mediazione diplomatica;
· sostenere il Trattato per la proibizione delle armi nucleari e cancellare questa minaccia esistenziale;
· mettere fine a tutte le guerre nel mondo decise dai potenti sui corpi di chi muore e di chi ne subirà per sempre le conseguenze;
· continuare a non dimenticare Alice, Maria, Pamela: le nostre donne vittime di violenza.”