La riattivazione della faglia Alfeo-Etna, una enorme struttura sismogenetica ubicata nel mar Ionio occidentale sarebbe la causa della lunga ed intensa scossa di terremoto che la notte tra giovedì e venerdì si è registrata ad una profondità di 33 chilometri dinnanzi la costa ionica tra Catania e Siracusa. Ad affermarlo Carmelo Monaco, del dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali dell’Università di Catania, uno degli autori di una ricerca focalizzata proprio su questa struttura tettonica.
Precisamente a circa 42 km da Siracusa, 38 km da Augusta (SR) e 52 km da Catania ed è stato chiaramente avvertito dalla popolazione nei comuni della provincia di Ragusa.
“L’area epicentrale – come si legge nel sito dell’INGV – si colloca nel bacino ionico ad ENE dell’avampaese Ibleo, area maggiormente sismogenetica della Sicilia sud-orientale. Nel bacino ionico si trovano strutture connesse alla faglia Ibleo-maltese, importante elemento strutturale ad est del blocco Ibleo, e tutte le strutture secondarie ad essa connesse”.