La biblioteca multimediale dell’Unione ciechi intitolata a Salvatore Emmolo

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“Alla tua vivace intelligenza, all’ironia e alla sapienza, alla grande umanità che hai messo al servizio di tutti noi, per tutti gli insegnamenti e per ogni sorriso, grazie. Ti terremo sempre vivo nei nostri ricordi”. E’ questa la dedica che accompagna la targa di intitolazione della biblioteca multimediale al professore Salvatore Emmolo di Scicli nella sede di Ragusa dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. La cerimonia di inaugurazione si è tenuta alla presenza dei familiari in occasione del tradizionale appuntamento dell’assemblea annuale dell’Uici. “Salvatore Emmolo, il professore come tutti lo chiamavamo – sottolinea il presidente Uici Ragusa, Salvatore Albani – ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore e nella mente di ogni componente della nostra sezione. E’ stato un consigliere delegato che ha lavorato moltissimo per la sezione. Ecco perché gli abbiamo voluto dedicare la biblioteca multimediale che comprende, tra l’altro, l’ausilioteca che consente l’autonomia nella lettura a non vedenti e ipovedenti attraverso l’utilizzo di specifici ausili”. All’assemblea presente anche il presidente regionale Uici, Gaetano Minincleri che ha ricordato “un grande amico che non amava la pubblicità, non amava ergersi a prima donna ma voleva semplicemente operare con la massima serenità e tranquillità. Voleva dare tutto se stesso ai non vedenti, soprattutto agli studenti. Ed ecco perché ha sempre collaborato sul fronte dell’istruzione con la sezione di Ragusa”. Il figlio del professore Emmolo, Emilio, ha rivolto parole di apprezzamento “agli amici di sempre dell’Uici. Mi mancano – ha detto – le parole per ringraziarli in maniera profonda. E’ un sogno di papà che si realizza e che contribuiremo anche noi a rendere più corposo attraverso i libri e gli strumenti di papà. Voleva che i giovani potessero studiare, leggere, conquistare quell’autonomia che per lui era fondamentale. Auspichiamo che la biblioteca possa essere utilizzata il più possibile, in particolare dalle future generazioni”.