Nel centrosinistra la ricandidatura di Nello Dipasquale, esponente del Pd, è già certa da tempo. La sede elettorale ormai da settimane ha aperto i battenti in via Roma, e l’ex sindaco di Ragusa pare abbastanza certo di una riconferma a Palermo. Tra i 5 stelle, scontato il tentativo di bis di Stefania Campo, ma avrà – quasi certamente – una competizione ‘interna’. Antonio Tringali sembra interessato a candidarsi, e anche a Modica e Vittoria potrebbero esserci ‘nomi’ pronti a correre per una delle poltrone disponibili per Sala d’Ercole. Nel centrodestra ibleo i nodi da sciogliere sono ancora tanti e riguardano la questione regionale e quella locale. Nell’Ipparino Andrea La Rosa ha annunciato la decisione di candidarsi. Nel corso di un incontro con la base dei dirigenti del movimento politico da lui creato, il Mpsi, Andrea La Rosa, leader provinciale del gruppo e responsabile provinciale Enti locali del partito dell’on. Nino Minardo, ha formalizzato la candidatura per le prossime elezioni regionali. “Lavorerò – chiarisce – per costruire un progetto politico aperto a quella classe dirigente siciliana che vuole impegnarsi per la costruzione di un centrodestra moderato, capace di valorizzare le risorse migliori del nostro territorio. La mia città, Vittoria, ha bisogno di una rappresentanza al consiglio regionale e io ho preso un impegno proprio con la mia città oltre che con la comunità iblea che in questi anni non si è sentita rappresentata”. Tra chi potrebbe essere pronto a candidarsi c’è anche il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Salvo Sallemi, attualmente consigliere comunale di Vittoria. Il buon risultato ottenuto alle ultime amministrative sarebbe un buon viatico per questa scelta. Sempre nel centrodestra c’è la probabile ricandidatura di Giorgio Assenza, deputato uscente in quota Diventerà Bellissima. Sabato scorso, a Vittoria, è arrivato anche Cateno De Luca a fare proseliti. Un gruppo di simpatizzanti, che alle passate amministrative aveva appoggiato Aiello, pare pronto a seguirlo. E non è escluso che possa esprimere un candidato per l’Ars. Insomma, la partita è aperta.