21 scatti che raccontano il percorso di pazienti affette da carcinoma ovarico

207

Ventuno fotografie che raccontano il percorso di pazienti affette da carcinoma ovarico, che riescono a guardare “Oltre” la fase clinica, della chirurgia e della chemioterapia, e catturano sorrisi, speranze, abbracci nel coinvolgimento in iniziative che aiutino ad avere una prospettiva diversa nei momenti in cui la malattia sembra annientare, per ricordare che la vita, anche se in un modo diverso, può continuare. Ed è così, che il progetto “Oltre l’obiettivo” dell’associazione ACTO SICILIA è diventato una mostra fotografica ospitata per due giorni nelle Cucine del Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena. Sono solo alcuni degli scatti già raccolti in un libro, prima opera della collana “Aspasia Health Humanitas” a cura di Pina Travaglianti, ordinario di Storia del pensiero Economico dell’Università di Catania e di Giusy Scandurra, direttore dell’Oncologia medica dell’Ospedale Cannizzaro, già presentato all’Accademia delle Belle Arti di Catania. “Già a novembre scorso abbiamo lanciato una sfida e lo abbiamo fatto anche all’interno dell’università – ha sottolineato la professoressa Lina Scalisi, ordinario di Storia Moderna, Dipartimento Scienze Umanistiche UniCT e presidente dell’Accademia – in luoghi dove i giovani si formano, apprendono le competenze e comprendono le ragioni questa nostra società. Dentro queste mura, abbiamo portato anche le esperienze di cura, di recupero delle pazienti e la terapia della parola e dell’immagine, un modo per superare le difficoltà del presente. Io credo sia stato un percorso fondamentale, che ha messo insieme la capacità dell’apparato sanitario, della rete di  solidarietà e delle amministrazioni decentrate, in un circolo virtuoso”.

“Oltre l’obiettivo” è il frutto di un’idea, nata quasi per caso a giugno del 2021, quando in piena pandemia, pazienti oncologici, familiari caregiver, personale sanitario sono stati i protagonisti di una masterclass di fotografia, coordinata dal regista e fotografo Francesco Sciacca, che ha preso le mosse da un concorso fotografico indetto dal Comune di San Gregorio, in provincia di Catania, allo scopo di far conoscere il paese. “Ma senza accorgersene si è trasformato in altro – ha ricordato il regista, curatore della mostra – è bastato pochissimo per instillare in queste persone, donne e uomini pieni di vita, la voglia di scattare. Siamo felici di averlo fatto”. “Ci siamo ritrovati anche noi a scoprire una realtà straordinaria, è stata un’esperienza unica” ha commentato il presidente del Consiglio comunale, Ivan Albo.

“Per noi pazienti è stato puro divertimento e anche la bella scoperta di poter maneggiare una macchina fotografica, utilizzando le tecniche di professionisti bravissimi, come Giovanni Ruggeri, Paolo Sicurella, Giuseppe Costanzo e Giuseppe Boccaccini – ha dichiarato la presidente di  ACTO SICILIA, Daniela Spampinato – Ma iniziative come questa, per noi sono soprattutto l’occasione per fare informazione, anche fuori dai canali  classici,  far sapere che esistono i tumori ginecologici e dell’importanza di fare prevenzione”. “Abbiamo raggiunto un secondo step del progetto, il percorso avviato è quello giusto – ha commentato Giusy Scandurra,  direttore dell’Oncologia medica dell’Ospedale Cannizzaro – quello di coinvolgere le persone, pazienti e familiari anche in iniziative che si svolgano in un luogo diverso dalla corsia di un ospedale, che probabilmente c’entrano poco con il vissuto di  ciascuno di noi, ma che ci danno la possibilità  di costruire qualcosa che sia di interesse comune, che serva ad avere una prospettiva diversa”. “I programmi avviati insieme al reparto di oncologia, splendidamente diretto dalla dottoressa Scandurra, con la collaborazione della Direzione generale dell’ospedale – ha specificato il professore Paolo Scollo, primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Cannizzaro di Catania – vanno tutti nella direzione di coinvolgere pazienti e familiari in iniziative che siano “altro” dall’aspetto  clinico”.

In Sicilia vivono 2.487.053 donne, una popolazione target per la prevenzione dei tumori ginecologici di circa 44,2 per 100.000 abitanti (14, 4 ovaio, 6,9 cervice e 22,8 endometrio). Sono cinque i tumori ginecologici più frequenti e meno conosciuti che occorre prevenire e curare, quello dell’ovaio, dell’endometrio, della cervice, della vulva e della vagina.