In Sicilia sono 167 mentre in provincia di Ragusa sono 8 i Comuni virtuosi in tema di rifiuti solidi urbani che hanno ricevuto un incentivo economico in merito all’anno 2020. Tra i Comuni Iblei non figura Vittoria (ma vi sono Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Monterosso Almo, Pozzallo, Ragusa e Santa Croce Camerina) e la consigliera Valeria Zorzi, di Fratelli d’Italia, ha chiesto all’amministrazione un piano d’azione.
“Seppur i dati si riferiscano all’anno 2020 – dice Zorzi – non possiamo non notare come in tema di raccolta differenziata non vi sia stato, tra la gestione commissariale e la nuova amministrazione, nessun cambiamento in meglio. La differenziata, introdotta tra i primi atti dell’amministrazione Moscato, è stata accolta con entusiasmo dai cittadini tanto che il nostro Comune nel 2017 venne premiato a EcoMondo, la più grande fiera in tema di green economy in Italia”.
“Da quell’entusiasmo e quel coinvolgimento attivo della cittadinanza poco è rimasto. Il nuovo corso Aiello non ha previsto nessuna campagna di comunicazione per incentivare la differenziata, assenti le iniziative nelle scuole o nelle parrocchie per i più giovani, assenti giornate di promozione ambientale con l’aiuto delle associazioni. Una visione di corto raggio che vede una diatriba perenne tra amministrazione e la ditta privata che svolge il servizio e a farne le spese sono i lavoratori che non ricevono puntualmente lo stipendio e i cittadini che non fruiscono di un servizio efficiente”, prosegue la consigliera.
“L’amministrazione Moscato aveva introdotto l’app Junker per differenziare correttamente, per le segnalazioni di micro discariche e per comunicare attivamente con i cittadini. Adesso non c’è nulla e all’orizzonte non si profila la diminuzione dei costi della Tari. Ciò può avvenire soltanto se la differenziata verrà incrementata e se il Comune sarà davvero propulsore di un cambiamento. Inoltre manca totalmente il controllo del territorio, la repressione dei reati ambientali attraverso videosorveglianza e istituzione delle guardie ambientali”, conclude Zorzi.