La diocesi per i profughi ucraini: due famiglie con bambini alla San Pio X

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La preghiera e l’azione concreta. La diocesi di Ragusa si muove seguendo le indicazioni di Papa Francesco, che proprio oggi affiderà Ucraina e Russia al Cuore Immacolato di Maria.

Il vescovo La Placa pregherà in sintonia con il Papa nella chiesa di Santa Maria delle Scale, insieme a un gruppo di Scout che rappresenteranno tutta la diocesi.

Chiesa locale che si è attivata per l’accoglienza coordinata dalla Caritas, in stretto contatto con le autorità civili.

“Ci stiamo muovendo su due fronti – spiega il direttore della Caritas, Domenico Leggio -. Diamo un sostegno a quelle persone originari dell’Ucraina che già vivono qui. In molti casi si tratta di badanti che stanno cercando di far venire i loro parenti qui. Nella maggior parte dei casi non possono ospitarli nelle abitazioni presso cui lavorano, per cui diamo una mano per l’ospitalità, anche grazie ad alcuni privati. Ci sono anche molte famiglie che hanno un legame con la Bielorussia, per via delle iniziative di solidarietà internazionale che già anni fa la Provincia ha promosso. Legami profondi tra famiglie italiane e bambini, ormai cresciuti, che negli anni sono poi andati a vivere in Ucraina. Ora cercano di dare loro un’accoglienza”.

Le parrocchie, in tal senso, stanno dando il loro contributo. I volontari della San Pio X di Ragusa, insieme a don Franco Ottone, ha realizzato un piccolo miracolo: ha allestito, nei locali della canonica, un appartamento per due famiglie: stanno per arrivare sette persone, tra cui bambini e anziani. “Hanno fatto un lavoro davvero straordinario” – spiega Leggio. In pochi giorni hanno messo su tutto: dalla doccia alla cucina, stanze con letti comodi e tutto il necessario per vivere in modo confortevole.

Una delle persone di questi due nuclei familiari è un muratore. E già un’impresa locale ha manifestato la volontà di assumerlo.

Anche a Santa Croce Camerina la parrocchia si è detta pronta a mettere a disposizione dei locali per l’accoglienza, mentre altre parrocchie diocesana sono pronte a lavorare in rete per ciò che sarà necessario.

È stata avviata anche una raccolta di fondi.