Giovanni Bruno e la sua famiglia sono finalmente a casa, in Sicilia.
Dopo la fuga dalla guerra in Ucraina, il marittimo di Pozzallo è atterrato all’aeroporto di Palermo con la moglie Arina e la loro figlia di 22 mesi.
Sono arrivati poco prima della mezzanotte al Falcone Borsellino con un volo Ryanair da Bucarest. Erano riusciti a passare la frontiera dall’Ucraina dopo un viaggio lunghissimo da Kherson fino ad Odessa.
Poi l’incontro con il giornalista di Radio Rai Simone Zazzera che li aveva portati con sé fino a Palanca, tra l’Ucraina e la Moldavia, dove poi la giovane famiglia era riuscita a salire su un bus fino ad Husi, in Romania.
Era stato un lancio d’agenzia della collaboratrice AGI Giada Drocker a far intervenire il giornalista Rai per il passaggio fino alla Moldavia.
All’arrivo a Palermo, come si vede dalle immagini, una grande gioia e, ovviamente, i segni della paura e della fatica.
Arina, con in mano i fiori fatti trovare dal sindaco di Pozzallo, fatica a trattenere le lacrime pensando ai suoi genitori rimasti in Ucraina.
Il marittimo pozzallese era intrappolato dal 24 febbraio a Kherson, chiuso con la famiglia in un appartamento al settimo piano con la città presidiata dai russi che sparavano a vista. Non poteva uscire di casa se non per pochi minuti in cui comprava verdure e uova fresche dai contadini della zona. Dopo 25 giorni, lui e la moglie hanno trovato il coraggio di scappare.
“Abbiamo pensato di non farcela più di una volta – dice Bruno -. Soprattutto al primo posto di blocco che abbiamo incontrato durante il viaggio verso la Romania. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutati. E anche chi ci ha sostenuto dall’Italia. Ho sentito la vicinanza dei miei concittadini. Ci sono tanti italiani in Ucraina che contattano la Farnesina, ma al momento non c’è via di fuga. La situazione a Kherson è peggiorata”.