In Italia abbiamo assistito più volte negli anni alla formazione di cartelli ovvero un’associazione tra imprese che decide esplicitamente di coordinare la definizione dei prezzi o del livello di produzione. Questo inevitabilmente va a riflettersi sui consumatori che vedono abbassato il loro potere d’acquisto ed erosi i propri risparmi.
Un caso scuola è stato il “cartello della Pasta” nel 2007.
Su segnalazione da parte della Federconsumatori Puglia fu accertato l’accordo fatto tra i produttori di pasta pugliese per aumentare in modo concordato e programmato i prezzi nella misura del 25%, in virtù dell’aumento dei costi della materia prima dipeso da eventi indipendenti dall’operato di tali imprese. La semola di grano duro aumentò di prezzo poiché a quell’epoca il maggiore produttore era la Cina, la quale, poiché i cinesi avevano cominciato a mangiare più carne, decise di convertire molte delle coltivazioni dedicate al grano duro alla coltivazione di frumento per l’allevamento di animali da carne. Dall’istruttoria venne fuori che vi fu un aumento del prezzo della pasta nonostante poi il costo della semola si abbassò. L’Agcom decise di sanzionare le imprese partecipanti alla collusione tra cui Barilla, De Cecco e Divella. La sanzione ebbe un importo base fino a un massimo del 10% del fatturato realizzato da ciascuna impresa nell’ultimo esercizio di riferimento.
Questa situazione potrebbe nuovamente ripetersi nell’immediato futuro per via delle tensioni geopolitiche tra Russia e Unione Europea con l’ipotesi di blocco dell’importazione di grano dall’Ucraina e dalla Russia stessa.
Tornando al tema dei carburanti, gli aumenti sono sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust. Non possono sfuggire gli aumenti repentini dei prezzi dei carburanti di queste settimane non seguiti da altrettante discese nonostante sia calato il prezzo del petrolio al barile dalle fiammate di inizio mese.
In Germania si sono mossi in anticipo rispetto all’Italia con l’intervento deciso dell’Autorità Antitrust. Il ministro dell’Economia e dell’Energia tedesco, Robert Habeck, si è espresso duramente contro il caro-carburanti minacciando l’introduzione di misure legislative per intervenire efficacemente contro l’oligopolio dei carburanti. In Italia si attende l’inizio di un’istruttoria ma nel frattempo sono i consumatori a pagarne le conseguenze.