A poche ore dall’attacco russo all’Ucraina, si fanno già sentire le reazioni dei mercati mondiali. Le ripercussioni più forti si registrano sul comparto delle materie prime. Anzitutto il petrolio: il Brent sale di circa il 5% e sfonda il tetto dei 100 dollari a barile, mentre il Wti texano tocca i 96,47 dollari. Ma volano anche i prezzi dei cereali. Il costo del grano, di cui Kiev è uno dei principali Paesi produttori ed esportatori, sale del 5,90%. Aumentano anche soia (+2,87%), mais (+5,47%) e avena (+4,81%). Le quotazioni dell’alluminio superano il picco del 2008 e si avvicinano alla soglia di 3.400 dollari a tonnellata.
Una serie di nuovi aumenti incontrollabili che a cascata inciderà sulla spesa quotidiana di famiglie e imprese, già fortemente in difficoltà a causa dei prezzi lievitati negli ultimi mesi.