Un uomo di 34 anni è stato arrestato dai carabinieri a Catania per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della convivente di 25 anni. A denunciarlo è stata la vittima. I militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Le indagini hanno mostrato che già nel febbraio 2019 era avvenuto il primo episodio di violenza in occasione delle festività agatine poichè l’uomo, per impedire alla donna di partecipare alla consueta processione notturna, l’avrebbe dapprima pesantemente ingiuriata e poi spinta a terra causandole un ematoma al braccio, circostanza che avrebbe indotto la donna ad interrompere la convivenza ed a rifugiarsi presso familiari, con il figlio di 3 anni avuto da una precedente relazione.
In seguito ad una riappacificazione tra i due, la relazione è continuata tra alti e bassi sarebbe fino all’aprile del 2020 quando, a seguito del diniego della donna a concedersi ad un rapporto sessuale, l’uomo l’avrebbe ancora ingiuriata e picchiata con schiaffi e calci all’addome, quindi avrebbe preso egli stesso stavolta la decisione di allontanarsi da lei, salvo poi riavvicinarsi nuovamente nel novembre del 2021.
Nel gennaio del 2022, si sarebbe verificato un ennesimo episodio allorquando la donna avrebbe prestato il proprio cellulare all’uomo per effettuare un acquisto, ma quest’ultimo le avrebbe contestato la presenza di un sms di un altro uomo, pervenutole peraltro in un periodo in cui la loro relazione si era interrotta. Il 34enne l’avrebbe pertanto colpita violentemente al volto con un calcio facendola sbattere contro un muro, provocandole lesioni tali da dover ricorrere alle cure mediche con una prognosi di 25 giorni. All’aggressione avrebbe assistito in lacrime anche il figlio della donna che, in preda alla disperazione, si sarebbe affacciata al balcone chiedendo aiuto, ma sarebbe stata trascinata per i capelli in casa dall’uomo.
La gravità di tale episodio ed il timore per la propria incolumità avrebbero piegato la resistenza della donna che ha denunciato ai carabinieri le condotte del 34enne.