Prendono il via domani, sabato 5 febbraio, anche a Ragusa le iniziative legate alla 44esima “Giornata per la vita” promossa dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute in collaborazione con il Centro di aiuto alla vita e con l’ufficio per la Pastorale della famiglia e l’ufficio per l’Insegnamento della religione cattolica. “Custodire ogni vita” è il tema scelto a livello nazionale. Domani, alle 17,30, il primo appuntamento riguarda, al santuario del Carmine di Ragusa, l’adorazione eucaristica per il dono della vita mentre alle 18,30 ci sarà la santa messa presieduta dal direttore della Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti. Subito dopo seguiranno un breve intervento del Cav e l’offerta delle primule, simbolo della vita nascente, ai fedeli. Si prosegue domenica 6 febbraio all’ospedale Giovanni Paolo II quando, alle 10, il Cav consegnerà una targa di ringraziamento al personale sanitario del nosocomio impegnato nel servizio dei malati in tempo di pandemia da covid. Alle 11, al santuario del Carmine, ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta da don Gianni Iacono, priore del santuario, mentre dopo la messa ci saranno nuovamente l’intervento del Cav e l’offerta delle primule. Nel pomeriggio, alle 19, nella cattedrale di San Giovanni Battista, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi, mons. Giuseppe La Placa. In tutte le parrocchie, nei vicariati della diocesi, nelle messe prefestive e festive, sarà utilizzata la scheda liturgica con il messaggio del consiglio permanente della Cei in occasione della Giornata per la vita 2022. “Sin dai primi giorni della pandemia – è scritto tra l’altro nel messaggio – moltissime persone si sono impegnate a custodire ogni vita, sia nell’esercizio della professione, sia nelle diverse espressioni del volontariato, sia nelle forme semplici del vicinato solidale. Alcuni hanno pagato un prezzo molto alto per la loro generosa dedizione. A tutti va la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento: sono loro la parte migliore della Chiesa e del Paese; a loro è legata la speranza di una ripartenza che ci renda davvero migliori”.