Sabato 5 febbraio torna in concerto a Ragusa, sul palco di The Globe, uno degli artisti siciliani più originali e autenticamente ispirati della scena musicale nazionale e non solo.
Alfio Antico è il Mastro Geppetto della world music. I suoi burattini sono i tamburi. Li forgia in forme differenti, con pelli diverse, li ricama, li “alliscia” e – unico caso al mondo – riesce a dare loro un cuore e un’anima. Il tamburo nelle mani del “grande lentinese” non è soltanto o semplicemente uno strumento. Prende vita. Sulle cornici, intarsiate con cura certosina e mano ferma, emergono figure, disegni, elementi che richiamano miti e favole che poi si trasferiscono nei testi, spingendo l’immaginario in profondità abitate da saperi popolari e svariate ignoranze.
I miti rappresentano per Alfio Antico il modo con cui gli umani comunicano qualcosa di urgente e vitale, organizzando il materiale caotico di paure e sogni, convinzioni e memorie. Sono un precipitato della civiltà, compresi i rottami. Il mito è quel che resta quando si è dimenticato tutto. Del mito è importante quello che rimane dentro, l’archetipo. E Alfio Antico incarna e rende vivo questo sacro principio dell’Arké, che in greco significa elemento primordiale, origine e inizio.
Ogni quadro di questo spettacolo è una scheggia di un discorso-visione in grado di suscitare emozioni, di rimescolare pensieri e ragionamenti. Il mito, sembra dire Alfio Antico, è veramente ciò che riaccade infinite volte nel mondo, ma solo se non si perde la memoria dei tempi primordiali. E, con i suoi tamburi parlanti, vi condurrà in un mondo ancestrale, primitivo, bucolico. Antico.
I miti rappresentano per Alfio Antico il modo con cui gli umani comunicano qualcosa di urgente e vitale, organizzando il materiale caotico di paure e sogni, convinzioni e memorie. Sono un precipitato della civiltà, compresi i rottami. Il mito è quel che resta quando si è dimenticato tutto. Del mito è importante quello che rimane dentro, l’archetipo. E Alfio Antico incarna e rende vivo questo sacro principio dell’Arké, che in greco significa elemento primordiale, origine e inizio.
Ogni quadro di questo spettacolo è una scheggia di un discorso-visione in grado di suscitare emozioni, di rimescolare pensieri e ragionamenti. Il mito, sembra dire Alfio Antico, è veramente ciò che riaccade infinite volte nel mondo, ma solo se non si perde la memoria dei tempi primordiali. E, con i suoi tamburi parlanti, vi condurrà in un mondo ancestrale, primitivo, bucolico. Antico.
Ore 21.30, via G. Spampinato 12, Ragusa.
Contributo 15,00 euro.
Obbligo di Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.
Prevendita presso Libreria Mondadori Ragusa via Colajanni 45.
Obbligo di Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.
Prevendita presso Libreria Mondadori Ragusa via Colajanni 45.