Due distinti arresti hanno avuto come protagonisti due uomini che dovranno rispondere, entrambi, di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento delle autovetture di servizio. I fatti sono avvenuti a Vittoria. Il primo domenica sera, l’altro martedì. La presenza di un’auto sospetta parcheggiata vicino un distributore con a bordo una persona non è passata indifferente a una pattuglia di polizia, domenica sera a Vittoria, nel corso di un servizio di controllo del territorio. Così la pattuglia ha deciso di procedere al controllo. Nel momento in cui gli agenti richiedevano i documenti, improvvisamente l’uomo mette in moto dandosi alla fuga, rischiando di investire uno dei due agenti. Ne nasceva un inseguimento per le vie cittadine, durante il quale il conducente più volte ha speronato l’auto di servizio della Polizia. L’inseguimento è terminato quando l’auto in fuga andava a sbattere su un muretto, arrestando la propria corsa, con il tentativo del conducente di darsi alla fuga, dopo essere sceso dal mezzo. Nonostante la resistenza opposta dall’uomo, che avrebbe colpito più volte gli agenti, i poliziotti lo hanno bloccato e arrestato. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre i due agenti feriti hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso riportando lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Il secondo arresto è stato operato dagli uomini del Commissariato di Vittoria martedì sera nei confronti di un uomo che all’interno di un locale in pieno centro cittadino molestava e disturbava il personale. L’uomo, raggiunto subito dalla pattuglia della Volante, alla vista dei poliziotti iniziava ad opporre resistenza con spintoni, calci e pugni all’indirizzo degli agenti e del mezzo di servizio, che rimaneva danneggiato. I poliziotti riuscivano a contenere l’uomo traendolo in arresto. Uno dei due agenti riportava delle lesioni che venivano curate dai medici del locale pronto soccorso. Dopo le formalità di rito, anche quest’ultimo è stato collocato agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.